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Hong Kong, ora la Cina minaccia gli Usa: “Se Washington insiste sulle sanzioni prenderemo le necessarie contromisure”

Taiwan promette sostegno ai manifestanti: a chi lotta per i valori più cari esprimiamo preoccupazione e supporto

Taiwan esprime preoccupazione e supporto verso la lotta dei manifestanti di Hong Kong, ma la Cina insiste e annuncia che continuerà con il pugno duro e promette contromisure se gli Usa procederanno con le sanzioni.

«A tutti coloro che stanno attualmente lottando per i valori che ritengono più cari, voglio dire che Taiwan ha sempre dato la massima preoccupazione e supporto», ha scritto su Twitter la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen. «Il nostro governo sta monitorando da vicino gli sviluppi e rispondendo con cautela per garantire in pieno sicurezza e interessi nazionali». Migliaia di manifestanti si sono scontrati ieri con la polizia nell'ex colonia a causa della legge sulla sicurezza nazionale in discussione a Pechino.

La Cina però non si ferma, anzi, rilancia con minacce di escalation  geopolitica. innanzitutto Pechino mette in guardia gli Stati Uniti dalle conseguenze legate a Hong Kong sulle possibili sanzioni contro la legge sulla sicurezza nazionale per l'ex colonia in discussione a Pechino: «Se gli Usa continuano a danneggiare gli interessi della Cina, allora la Cina prenderà le necessarie contromisure», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Parlando in conferenza stampa, Zhao ha anche accusato Washington di voler «colpire la sicurezza nazionale» della Cina.

Poi la Cina ha annunciato di essere risoluta ad approvare la legge sulla sicurezza nazionale per la Regione amministrativa speciale di Hong Kong. Aprendo la seconda sessione plenaria del Congresso nazionale del popolo, il presidente Li Zhansu ha detto di essere «fiducioso che attraverso lo sforzo congiunto di tutti i delegati, saremo in condizioni di ultimare questo importante compito legislativo». La mossa darà «garanzie più solide per rafforzare la sovranità, la sicurezza e lo sviluppo degli interessi della nazione e per assicurare a Hong Kong la prosperità e la stabilità di lungo termine».

Intanto John Lee, segretario per la sicurezza del governo di Hong Kong, sostiene che «la città è avvolta dall'ombra della violenza», dopo l'escalation dello scorso fine settimana e gli oltre 180 arresti di ieri. In una dichiarazione rilanciata dalla Bbc, JLee ha sostenuto come nell'ultimo anno «la violenza a Hong Kong si sia intensificata, in molti casi con l'uso di esplosivi e armi da fuoco vere». «In città il terrorismo è in crescita e le attività che compromettono la sicurezza, come 'l'indipendenza di Hong Kong', sono dilaganti», ha incalzato, aggiungendo che quanto avvenuto in questi giorni sottolinea la «necessità e l'urgenza» delle decisioni di Pechino. Per John Lee, la nuova legge servirà a garantire all'ex colonia britannica la «prosperità e stabilità a lungo termine».