Il portafoglio che ha guadagnato il 40% dall’inizio della crisi, e di cui non sapevate niente
by Alessandro RuoccoIl portafoglio che ha guadagnato il 40% dall’inizio della crisi, e di cui non sapevate niente. Scommettiamo che non sapevate che, appunto, c’è un portafoglio di titoli azionari che corrispondono ad aziende che non solo non hanno perso, durante, questa crisi, ma addirittura hanno prosperato? Eh già, perché se ci sono industrie che sono state messe in ginocchio dalla pandemia, altre hanno, appunto, prosperato. Sono state abbattute come rami al vento le imprese, ed i titoli azionari collegati, dell’intrattenimento live (cinema). Ma anche quelle della ristorazione (ristoranti, pub, bar) e dell’ospitalità (alberghi grandi e piccoli, Airbnb).
E non ultime, quelle delle crociere e dei viaggi, con in testa le compagnie aeree.
Ma altre industrie hanno prosperato. Intrattenimento online ad ogni livello, da quello visivo a quello di gioco, con gli eSports che hanno sostituito lo sport reale. E chiaramente quelle che hanno permesso al mondo di rimanere connesso, parlandosi in videoconferenza. Inoltre, quelle aziende che sono dovute rimanere aperte ad ogni costo, cioè quelle che producono cibo e bevande. Perché senza queste due cose saremmo morti tutti da tempo. Proprio così. Ci sono titoli azionari, a cui fanno capo aziende di questi settori, che hanno guadagnato bene, in alcuni casi parecchio. Alcune di queste sono andate a costituire un portafoglio proprio nei giorni dell’inizio della crisi. Una sorta di scommessa che, per certi titoli, si sarebbe trattato di un buon periodo e, quindi, un buon investimento. Vediamo quindi qual è il portafoglio che ha guadagnato il 40% dall’inizio della crisi, e di cui non sapevate niente.
Il portafoglio che ha guadagnato il 40% dall’inizio della crisi
Per la precisione ha guadagnato il 40,44%, ed è costituito da 11 titoli. Iniziamo con Novacyt, azienda britannica quotata sull’AIM della Borsa di Londra. Novacyt è un’azienda di diagnostica cellulare che di recente ha fatto notizia per uno dei suoi prodotti. Il Primedesign Diagnostic Test, che è stato approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un valido test su larga scala per il COVID-19. Nel portafoglio c’è anche Gilead Sciences, il cui farmaco antinfiammatorio Remdevisir viene usato estensivamente per curare la malattia quando essa sia già insorta. Un altro titolo azionario che si trova in questo particolare portafoglio è Zoom, l’azienda americana di software per conferenze. Titolo che ha visto un vero e proprio balzo in avanti delle quotazioni, decuplicando gli utenti da 30 a 300 milioni in poco più di due mesi.
E poi c’è chiaramente Netflix, il nome che viene in mente a tutti quando si parla di intrattenimento online.
Meno intuitivi (e anche per questo abbiamo detto che non sapevate niente di questo portafoglio) sono titoli come Slack, che possiede un programma di organizzazione/comunicazione sul posto di lavoro che è diventato richiestissimo in questi ultimi mesi. Boku, invece, è un’azienda che permette alle persone di acquistare prodotti e servizi, semplicemente facendo lievitare il costo sulla bolletta del telefono. Essa ha registrato un 30% di aumento del volume dei pagamenti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Solo questo titolo, dall’inizio della crisi, ha fatto +17,12%, per dire. Per rimanere tra i nomi sconosciuti, c’è il Gruppo Ocado, un rivenditore di generi alimentari online che consegna i prodotti ai consumatori direttamente dai loro magazzini, eliminando completamente l’intermediario. E poi, il portafoglio contiene Amazon, che non ha bisogno di presentazioni.
E anche Campbell Soup, che ha resistito alla tempesta della pandemia, ed ha anzi visto un aumento della domanda di beni durevoli e facili da immagazzinare. Infine, altri due titoli completano il portafoglio. Symphony Environmental Technologies, azienda nota per i suoi guanti antimicrobici “Protector Health & Hygiene”. Ma che in realtà ha una gamma completa di indumenti medicali monouso antimicrobici, compresi camici chirurgici, camici isolanti, maschere facciali e sacchetti per rifiuti ospedalieri. Tutta roba adesso indispensabile e ricercatissima. C’è poi Teladoc, una società che facilita le visite domiciliari virtuali con i medici tramite collegamento video a distanza. La telemedicina è il futuro, dopotutto.