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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Che calcio sarà col Coronavirus? Rizzoli: "Proteste meno aggressive e 5 cambi. Var non cambia"

Nicola Rizzoli, designatore arbitrale, si è soffermato sulle regole del calcio ai tempi del Coronavirus, a cominciare dal distanziamento sociale

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Nicola Rizzoli, designatore arbitrale, si è soffermato sulle regole del calcio ai tempi del Coronavirus, a cominciare dal distanziamento sociale che dovrà essere mantenuto anche quando ci sarà da protestare: "L’emergenza legata al virus - dice l'ex arbitro a La Gazzetta dello Sport - ci impone la distanza e quindi laddove il capitano verrà a parlare con la giusta distanza e i giusti modi l’arbitro parlerà. Se istintivamente, perché l’istinto e l’adrenalina sono comprensibili, verrà troppo di corsa dimenticando la distanza sarà invitato a mantenersi a un metro e mezzo. Solo se si va oltre il rispetto e la correttezza sarà necessario ammonirlo per comportamento antisportivo. Cinque sostituzioni? Utili per dare freschezza al gioco, purché divisi in tre chiamate perché non diventino strumento di perdita di tempo".

Il designatore si è soffermato anche sul capitolo VAR: "Tedeschi e spagnoli, ad esempio, hanno valutato fino all’ultimo la sala unica a rispetto alle varie postazioni negli stadi. E anche lì si è scelto di mantenere le persone separate anziché assembrarle. Ripeto, dobbiamo fare in modo di non aver positivi, perché si complicherebbe tutto. Anche se c’è da dire che per come è progettata la Var Room di Coverciano garantirebbe il distanziamento anti-contagio rispetto ad altre che usano sale uniche, mentre noi come gli spagnoli avremo postazioni separate e chiuse e con ventilazione autonoma".