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(fotogramma)

la Repubblica

I medici rifiutano il premio da 350 euro e attaccano governo e Regione: "Tenetevi l'elemosina, vogliamo rispetto"

Il sindacato Anaao contro l'intesa che assegna ai camici bianchi 13 milioni sui 55 complessivi destinati al Piemonte: "Abbiamo speso molto di più per comprarci le attrezzature che non ci avete dato"

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No, grazie: "Noi vogliamo di più. La misura è colma". Il sindacato medici Anaao, riapre la polemica sulla distibuzione dei premi per i sanitari. I 350 euro che con l'accordo per cui il 25 per cento delle risorse sarebbe destinato ai medici (13 milioni di euro per 11.000 camici bianchi  in Piemonte) non sono, a giudizio del sindacato, una cifra accettabile.

"Tenetevi la vostra elemosina. Che se la tengano il governo nazionale e quello regionale - scrive l'Anaao - Abbiamo speso ben di più per comprarci le mascherine filtranti che non ci avete fornito. Cosa chiedeva un chirurgo mandato a visitare una polmonite Covid? Chiedeva di essere formato, istruito. Non soldi. Cosa chiedeva un ortopedico sbattuto in pronto soccorso a visitare pazienti di tutti i tipi? Chiedeva l’ordine di servizio. Non soldi. Cosa chiedeva un medico del reparto Covid? Chiedeva le maschere filtranti. Non soldi. Chiedeva il tampone se aveva la febbre, chiedeva la quarantena. Cosa chiedeva il rianimatore che doveva ventilare e non aveva i caschi? I caschi, perdio. Chiedeva i caschi e si inventava l’adattamento delle maschere di Decathlon. Non chiedeva soldi"

Il sindacato, che ha fatto stampare locandine in cui critica l'intesa che Anaao, Aaori, Cimo e Anpo non hanno firmato, chiedeva "di non aprire le scuole, la zona rossa, i percorsi separati, chiedeva di cambiare le linee guida dell'Istituto superiore di sanità, chiedeva i dispositivi di protezione individuale, chiedeva il telelavoro, chiedeva sicurezza, chiedeva tamponi. Tutto solo per il sistema, per i pazienti. Ora ci fate pentire dell’abnegazione dimostrata, della professionalità e della fiducia riposta. Noi vogliamo di più, molto, molto di più. Vogliamo dignità e rispetto, anche".