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Trapianto staminali per sclerosi multipla su 15 malati. Per la prima volta al mondo trattati tutti i pazienti reclutati

Le équipe cliniche proseguiranno l'attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l'intervento. Si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici

Si è conclusa la sperimentazione di Fase I che prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in 15 pazienti affetti da Sclerosi multipla secondaria progressiva. Per la prima volta al mondo sono stati trattati tutti i 15 pazienti reclutati per il trattamento sperimentale della malattia. Lo annunciano la Pontificia Accademia per la Vita con Associazione Revert Onlus e Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza. Nessun paziente ha manifestato effetti collaterali. Si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici. 

Per la prima volta al mondo sono stati trattati tutti i pazienti reclutati in una sperimentazione con trapianto di staminali cerebrali per il trattamento di questa forma della malattia neurologica, annunciano  gli istituti  (anche  in vista del 30 maggio, Giornata mondiale sulla sclerosi multipla)  dopo la conclusione della sperimentazione clinica di fase I che ha prodotto risultati positivi. L'ultimo malato è stato trattato il 20 maggio. I 15 pazienti previsti nel protocollo sono stati suddivisi in 4 gruppi e trapiantati con dosi crescenti di cellule; gli ultimi 6 hanno ricevuto il dosaggio più elevato (24 milioni di cellule).

«Tutti i pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore di osservazione in seguito al trapianto e non hanno manifestato effetti collaterali nell'immediato post-operatorio o nei mesi a seguire», riferiscono i protagonisti della sperimentazione.

«Le équipe cliniche proseguiranno l'attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l'intervento. Si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici».

«Siamo felici di annunciare questo importante traguardo nella sperimentazione in corso con cellule staminali cerebrali - afferma Angelo Vescovi, direttore scientifico dell'Irccs Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) e presidente dell'Advisory Board di Revert Onlus, docente all'università degli Studi di Milano Bicocca - Aspettiamo adesso il follow-up a un anno e la sottomissione nei tempi più brevi possibili del protocollo per la fase II in questa grave malattia».

La sperimentazione, coordinata e finanziata dalla Fondazione e dall'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e da Revert Onlus, con il patrocinio della Fondazione cellule staminali di Terni, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l'azienda ospedaliera di Terni, la Bicocca e l'ospedale Cantonale di Lugano.