La sanità post covid19: riparte la calendarizzazione delle visite
Vale per le prestazioni di endoscopia, endocrinologia, dermatologia, reumatologia ed esami di laboratorio
REGGIO EMILIA – Superata la fase più critica dell’emergenza covid19, la sanità reggiana continua nel suo percorso di ritorno alla normalità. A partire da oggi vengono gradualmente ricollocate, le prenotazioni di endoscopia, endocrinologia, dermatologia, reumatologia ed esami di laboratorio. Sono già riprese le ricollocazioni di prestazioni di radiologia, le visite ed esami prenotati nelle strutture del privato accreditato e gli inviti per gli screening dei tumori della mammella e del collo dell’utero. Lo stesso vale, seppur in numero contenuto, per le ricollocazioni per visita senologica, neurologica, cardiologia e fisiatrica grazie alla disponibilità offerta dalle strutture private accreditate. I cittadini con prestazioni da ricollocare non devono fare nulla in quanto saranno contattati telefonicamente dagli operatori dell’Ausl.
Finché circola il virus, ospedali e poliambulatori non potranno tornare a lavorare come prima e i cittadini dovranno imparare ad essere comprensivi e pazienti e ad attenersi scrupolosamente alle norme di sicurezza. In particolare, i controlli in entrata, i cosiddetti Check point e le procedure igienico-sanitarie allungheranno i tempi di esecuzione delle prestazioni. Per questi motivi è possibile che le visite riprogrammate possano svolgersi in una sede diversa da quella indicata inizialmente, per ragioni di ordine igienico- organizzativo o per accelerare i tempi ed il recupero del pregresso.
Mentre nella fase 1 dell’emergenza sono state garantite le prestazioni urgenti e la presa in carico dei pazienti fragili, ora, nella fase 2, la priorità sarà data ai pazienti con maggiori complessità patologiche che non è stato possibile raggiungere nella fase più critica dell’epidemia. Questi pazienti stanno ricevendo telefonate o videochiamate da parte degli specialisti per la valutazione clinica delle condizioni di salute, proseguendo così la presa in carico e il piano terapeutico.
Per il recupero delle prestazioni sospese, sia in regime istituzionale che in libera professione, e la riprogrammazione delle agende, si rende necessaria la sospensione dell’attività prenotata fino al 2 giugno 2020.