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Cuneo, sul nuovo ospedale posizioni non unanimi in maggioranza

Arriva in Consiglio comunale un ordine del giorno che, partendo dal concetto di sanità integrata sul territorio, cerca di tenere insieme le varie posizioni. Al sindaco Borgna viene chiesto di coinvolgere sul tema parlamentari, consiglieri regionali e gli stessi sindaci del Cuneese

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È stato inserito come ultimo tra i vari ordini del giorno che verranno esaminati questa sera in Consiglio comunale a Cuneo. Non già perché non sia importante, ma perché verosimilmente sarà quello che, riguardando  la realizzazione del nuovo ospedale, assorbirà più tempo.

Anche perché – è appena il caso di ricordarlo – le posizioni, anche all’interno della stessa maggioranza, non sono unanimi. C’è chi vorrebbe che la nuova struttura sanitaria venisse realizzata nell’area del Carle, come il Pd, chi invece preferirebbe che non venisse spostato dal concentrico, come Cuneo Solidale e Democratica e chi, come il Centro per Cuneo, registra posizioni differenziate al proprio interno.

L’ordine del giorno dal titolo "Nuova sanità", è stato comunque presentato dai quattro gruppi consiliari "Centro per Cuneo lista civica", "Crescere Insieme", "Cuneo Solidale Democratica" e "Partito Democratico".

Distinguo – dicevamo - sono trasversali anche rispetto a ciascun gruppo, ragion per cui – anche alla luce di quanto emerso in questa emergenza sanitaria – s’ intende coinvolgere nella scelta anche altri soggetti istituzionali extracittadini, considerando la valenza provinciale e regionale del “Santa Croce-Carle”.

Siamo in un momento di trasformazione importante: ragionare di un unico ospedale a Cuneo – è scritto nell’odg - non vuoI solo dire pensare ad una casa unica, a dei nuovi muri all’interno dei quali svolgere, con i livelli di eccellenza che ci sono e ai quali ormai ci siamo abituati, le prestazioni sanitarie, ma vuol dire immaginare una nuova organizzazione che sappia dialogare di più, magari alzando ulteriormente l’asticella. Immaginare un ospedale unico deve anche rappresentare la sfida a pensare nuovi modelli di sanità che vedano integrare maggiormente la sanità ospedaliera con la sanità del territorio e dialogare in modo più stretto i diversi presidi ospedalieri...”.

Le considerazioni fatte nella premessa fanno riferimento al compito affidato dal presidente della Regione al dott. Giovanni Monchiero di rivedere l’organizzazione delle rete ospedaliera piemontese.

Questo nuovo scenario, avvertito anche a livello nazionale dal Ministero della Salute, pone in essere – è specificato nell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza consiliare - un approccio sostanzialmente diverso da quello di pochi mesi fa. Cuneo può e deve diventare il nuovo modello di Sanità Integrata. Nello specifico - si puntualizza -, agiamo in condizioni di vantaggio agevolate dall’esistenza di un’ampia superficie su cui modellare una struttura ospedaliera che risponda ai requisiti di flessibilità, modularità, funzionalità, di accoglienza e umanizzazione, di potenzialità per ulteriori ampliamenti conseguenti ad emergenze pandemiche, in cui si faccia altresì spazio al lavoro interdisciplinare dei medici. Dall’altro lato – viene aggiunto -, abbiamo una struttura edilizia in parte utilizzabile da subito e ampliabile con una trasformazione urbanistica anche a carico dei privati come opera di urbanizzazione secondaria”.

La congiuntura viene ritenuta dalla maggioranza “significativa per cogliere da subito le opportunità che verranno consegnate con le relazioni conclusive delle Commissioni ministeriali e regionale, unitamente alle risorse provenienti dal Mes”.

Cuneo, in sostanza, ambisce a fungere da vettore sperimentale rispetto al percorso che la Regione sta avviando, ma pare non avere ancora idee chiare rispetto all’area su cui intervenire.

In conclusione all’ordine del giorno si chiede al sindaco Federico Borgna di coinvolgere il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’Assessore Regionale alla Sanità, Luigi Icardi, il Prof. Ferruccio Fazio, il dott. Giovanni Monchiero, i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio e i sindaci della Provincia di Cuneo. In attesa di una decisione che, a quanto pare, dovrebbe essere assunta entro fine luglio.