Fase 2, cosa riapre da oggi 25 maggio: palestre, piscine (e non solo)
Nuova fase di riaperture: si può tornare in piscine e palestre in tutta Italia tranne che in Lombardia e Basilicata. Ripartono anche i parchi a tema e le scuole guida
by RedazioneFase 2, da oggi lunedì 25 maggio riaprono piscine, palestre, ma anche centri sportivi, luna park e scuole guida. Il tutto secondo il calendario stabilito dal governo e sempre nel rispetto del distanziamento sociale di almeno un metro tra gli individui e dell’obbligo di mascherine nei locali al chiuso, con il divieto assoluto di assembramenti. Le nuove riaperture si aggiungono a bar, ristoranti, negozi e stabilimenti balneari, attività economiche e produttive che avevano riaperto i battenti lo scorso lunedì 18 maggio.
Fase 2 coronavirus: cosa riapre dal 25 maggio
Palestre, piscine e centri sportivi riaprono dunque in quasi tutte le regioni. Come sta accadendo in altri luoghi chiusi e frequentati da più persone, ci sono delle regole ben precise da rispettare. Sarà necessario "predisporre un'adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare. Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (con prenotazione, per esempio) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni". In palestra, controlli all'ingresso per chi vuole tornare a cimentarsi con manubri e bilancieri: "Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 °C". Nelle sale e negli spogliatoi, poi, distanziamento di sicurezza: è necessario "organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno un metro (ad esempio prevedere postazioni d'uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l'accesso agli stessi". Bisognerà poi "dotare l'impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l'obbligo dell'igiene delle mani all'ingresso e in uscita". Inoltre, "gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati". E' necessario "garantire la frequente pulizia e disinfezione dell'ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio atra un turno di accesso e l'altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata".
E ancora: evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate. Gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati). Per quanto riguarda il microclima - viene rilevato - è "fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell'aria indoor".
Due regioni, però, dovranno ancora attendere per la riapertura di palestre e piscine: la Lombardia e la Basilicata. L'ordinanza del 17 maggio di regione Lombardia dispone che la riapertura di queste attività è rinviata al 31 maggio, anche se tutto dipenderà dall'evoluzione della curva epidemiologica. Con l'ultima ordinanza del presidente della giunta regionale della Basilicata Vito Bardi, invece, la data di riaperture di palestre, centri sportivi e ricreativi è stata spostata al 4 giugno. E' l'effetto delle disposizioni emergenziali. L'ordinanza 22 del 17 maggio prevedeva che ''fino al 25 maggio 2020 sono sospese le attività delle palestre, ovvero le altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell'individuo attraverso l'esercizio fisico, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (ad eccezione per quelli che erogano prestazioni rientranti nei livelli essenziali delle prestazioni), centri e circoli culturali, centri sociali e centri ricreativi''. L'ordinanza 23 del 22 maggio ha modificato il precedente provvedimento sostituendo ''25 maggio 2020'' con ''3 giugno 2020''.