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Daniele Gastaldello (ansa)

la Repubblica

Gastaldello: "I rischi sono tanti, finire questo campionato è una forzatura"

Il capitano del Brescia: "Scandaloso giocare alle 16:30 in estate, siamo essere umani non macchine. Dobbiamo dire la nostra"

La serie A è pronta a rimettersi in moto ma c'è chi non vede di buon occhio la ripresa del campionato. Daniele Gastaldello, difensore e capitano del Brescia, è tra i sostenitori del partito contrario al ritorno in campo: "Finire questo campionato è una forzatura per me, si va incontro a dei rischi: giocare in estate 12 partite ci porta incontro a rischi incredibili. Giocare alle 16:30 d'estate è scandaloso. Non siamo macchine, siamo esseri umani. Non è giusto, dobbiamo dire la nostra" ha detto il 36enne difensore veneto. "Nel resto dell'Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia, molti mi chiedono per strada perché il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo".

"Dobbiamo dire la nostra"

Già qualche settimana fa in un'intervista a Repubblica Gastaldello si era detto contrario alla ripresa: "In questo momento un giocatore deve stare zitto e giocare, ma non è giusto. Siamo la parte fondamentale del mondo del calcio e dobbiamo dire la nostra. Questo campionato deve fermarsi e su eventuali retrocessioni si deciderà. Io l'ho detto al presidente (Cellino, ndr) che se siamo ultimi dobbiamo retrocedere. Non è che noi del Brescia non vogliamo giocare perché non vogliamo retrocedere, non è così. Se lo meritiamo dobbiamo retrocedere. Il calcio deve tornare a essere una passione: ci sono altri interessi che prevaricano la passione del calcio".

"Non siamo tutti Ronaldo"

Sugli stipendi Gastaldello sottolinea che non si deve generalizzare: "l'opinione pubblica crede che siamo dei privilegiati, ma ricordo a tutti quanti che ci sono giocatori di Serie A che guadagnano tanto ma ci sono anche tanti giocatori che guadagnano stipendi al minimo federale e devono mantenere una famiglia. Anche questi sono calciatori, non possono prendere soldi con mesi di ritardo. Non sono tutti uguali a Cristiano Ronaldo''.