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(foto: Mairo Cinquetti/NurPhoto via Getty Images)

Il governo vuole dotarsi di 60mila “assistenti civici” per vigilare sul distanziamento sociale

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Si tratta di volontari che verrano selezionati dalla Protezione Civile su una platea di inoccupati, percettori di reddito di cittadinanza e chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Aiuteranno i comuni a far rispettare le norme, ma va ancora capito come

Per aiutare i comuni a vigilare sulle norme di distanziamento sociale previste dalla fase 2, il governo ha deciso di reclutare 60mila volontari coordinati dalla Protezione civile. Si chiameranno assistenti civici e svolgeranno mansioni come segnalare gli assembramenti alla polizia municipale, informare le persone sulle regole da rispettare o collaborare in varie “attività sociali su richiesta delle autorità locale o dare un sostegno alla parte più debole della popolazione”, si legge in una nota congiunta firmata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, e dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

In settimana, sul sito della Protezione Civile verrà pubblicato il bando di selezione rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. L’adesione sarà su base volontaria e non verrà erogato nessun compenso.

Le attività degli assistenti civici

“Sono stati i volontari, con noi amministratori a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti” ha sottolineato il sindaco Decaro nella nota diffusa alla stampa. Infatti, l’idea dei volontari non è un nuova: governo e Anci stanno lavorando al progetto già da settimane, ma la presentazione –  e, quindi, l’apertura delle procedure di selezione – potrebbero essere state anticipate a causa delle polemiche mediatiche che hanno coinvolto molti sindaci che si sono detti in difficoltà nel gestire le riaperture della fase due.

Intervistato dal Tg1 domenica 24 maggio, il ministro Boccia ha spiegato che gli assistenti civici indosseranno una casacca blu che li renderà facilmente riconoscibili e non avranno alcun potere: non potranno fare multe, ma dovranno solo limitarsi a ricordare le norme in atto qualora ravvisino delle violazioni.

La base di adesione degli assistenti sarà volontaria e ciascuna delle persone selezionate metterà a disposizione del proprio comune fino a 16 ore settimanali, distribuite su 3 giorni, e rimarranno in carica fino al 31 luglio, giorno in cui terminerà lo stato di emergenza dichiarato dal governo il 31 gennaio scorso. Le attività in cui verranno impiegati (di cui sostanzialmente si sa ancora poco) saranno scelte dai sindaci che, informati dalla Protezione Civile, conosceranno quanti assistenti ha disposizione il proprio comune dopo la chiusura del bando di selezione.