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MI È SEMBRATO DI VEDERE UN ASSEMBRAMENTO - IL PRIMO WEEKEND DI LIBERTÀ IN DUE MESI E MEZZO HA ECCITATO DECINE DI MIGLIAIA DI RAGAZZI CHE ERANO STATI SEGREGATI IN CASA E SI SONO RIVERSATI NELLE PIAZZE ITALIANE. ADESSO I SINDACI CHIEDONO AIUTO AI PREFETTI PER EVITARE DI FARE UNA RAFFICA DI MULTE ED ESSERE ODIATI DA CITTADINI ED ESERCENTI: PIAZZE A NUMERO CHIUSO, APPELLI ALLA RESPONSABILITÀ, ACCESSI LIMITATI AI CENTRI STORICI
Fabio Poletti per “la Stampa”
Puntano soprattutto ai clienti della movida, senza mascherine e senza remore, le misure in vista di prefetti e amministratori locali. A Brescia il sindaco Emilio Del Bono ha imposto il coprifuoco alle 21,30 dei locali, dopo gli assembramenti di venerdì in piazza Arnaldo. Il prefetto Attilio Visconti spinge per la linea dura: «I ragazzi non hanno superato la prima prova di uscita. Non hanno dimostrato di essere maturi».
Nella riunione del Comitato ordine e sicurezza indetto per domani, si deciderà che piazza Arnaldo diventi a numero chiuso, con la polizia locale a controllare gli ingressi contingentati. Allo studio anche l' utilizzo di steward organizzati dai locali pubblici, per far garantire distanze di sicurezza, utilizzo delle mascherine ed evitare assembramenti.
Anche Milano si prepara ad aumentare i controlli soprattutto nelle zone più sensibili, come la Darsena e i Navigli.
Oggi si sentiranno per questo il prefetto Renato Saccone, il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana. Il sindaco di Milano spiega di avere sentito i suoi colleghi lombardi: «Ci sono molti assembramenti, difficili gestirli con le forze dell' ordine disponibili». Il governatore appoggia la linea dura dei sindaci: «Ben vengano le misure restrittive per punire non i gestori dei locali, già penalizzati dal lockdown, ma i clienti che dimostrano poco rispetto anche nei loro confronti». A preoccupare sono anche alcune aree verdi in città, a volte solo piazzette pure centrali, dove pure in assenza di locali pubblici, gruppi di giovani si ritrovano con birre e altri alcolici.
L' impressione è che, comunque, si preferisca adottare misure di prevenzione ed aumento di controlli del territorio, piuttosto che far partire raffiche di multe. Il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese lo aveva già detto sabato: «Mi auguro che torni il senso di responsabilità». Nel week end a Roma ci sono stati 15 mila controlli, a Savona è fioccata qualche multa da 800 euro e attorno alla zona della Darsena la polizia locale ha creato una specie di check point, a Udine sono stati multati in 11 compreso il titolare di un locale sovraffollato, a Benevento il sindaco Clemente Mastella chiude piazza Risorgimento.
A Napoli dove hanno fatto scalpore le immagini del Lungomare affollato di auto fino alle 4 del mattino, rimane in vigore l' ordinanza del governatore campano Vincenzo De Luca che impone la chiusura dei locali alle 23. Dalla Polizia locale fanno sapere di avere comunque effettuato solo due interventi sabato sera, nel centro storico e in via Petrarca, dove sono stati chiusi alcuni locali ancora aperti fuori orario e dove sono stati dispersi assembramenti di persone. In programma non sembrano esserci altre iniziative più restrittive. Ma valgono sempre le minacce del Governatore: «Di fronte alle immagini di violenza e di vandalismo, lo Stato ha l' autorità di imporre il dovere e il rispetto delle regole e di garantire le norme di sicurezza».
Rimane delicata anche la situazione a Verona e in Veneto. Il sindaco Federico Sboarina, dopo gli assembramenti in piazza delle Erbe ha obbligato i gestori dei locali a servire alcolici solo a chi è seduto ai tavoli.
L' ordinanza rimane in vigore fino al 2 giugno. Sono aumentati i controlli di polizia locale e forze dell' ordine, ma la situazione viene monitorata. Al momento non si prevedono altre misure, a meno che la situazione non degeneri. «I bar hanno appena aperto, devono lavorare. Contiamo anche sulla loro collaborazione per le segnalazioni», la linea generale di condotta.
In Veneto la Regione ha preparato un video da diffondere via social con un titolo significativo: «Il Covid-19 si combatte in ospedale, ma soprattutto fuori». Il Governatore Luca Zaia monitora la situazione: «I dati del contagio dicono che andiamo verso una situazione di tranquillità. Vedremo nei prossimi giorni se ci sono danni dopo la movida senza regole».