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Lamorgese: “Regoralizzazione immigrati è un primo passo, non si faceva da 9 anni”

La ministra Lamorgese è tornata a parlare della regoralizzazione degli immigrati, misura contenuta nel decreto Rilancio, che riguarderà circa 200mila persone: “Sono abituata a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, questo è un primo passo, non si faceva da 9 anni un provvedimento di questo tipo, sia collegato al problema sanitario che dal punto di vista della sicurezza”.

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Dopo le critiche, arrivate soprattutto dall'opposizione e da Matteo Salvini, che ha parlato di "sanatoria per immigrati clandestini", la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, ospite ieri sera a Che tempo che fa su Rai2, ha ripreso il tema della regolarizzazione degli immigrati, contenuta nel decreto Rilancio. "I numeri sono presuntivi, parliamo di circa 200.000 persone, abbiamo i dati dei permessi scaduti, questa emersione riguarda coloro che sono stati sottoposti a rilievo fotodattiloscopico dall'8 marzo 2020. Questa è una prima parte, la possibilità ai datori di lavoro di offrire un contratto di lavoro o di far emergere il lavoro in nero. La seconda leva è quella dei permessi scaduti alla data del 31 ottobre e riguarda la possibilità per il singolo cittadino di chiedere un permesso temporaneo di 6 mesi in attesa di trovare un contratto in campi specifici come colf, badanti e lavoro nei campi. Sono abituata a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, questo è un primo passo, non si faceva da 9 anni un provvedimento di questo tipo, sia collegato al problema sanitario che dal punto di vista della sicurezza".

A proposito degli sbarchi di migranti, avvenuti ieri, la titolare del Viminale ha precisato: "Stiamo distribuendo 127 persone arrivate oggi; fin dall'inizio, a febbraio, quando non si parlava di un'emergenza così grave, abbiamo sempre collocato i migranti in strutture dedicate alla quarantena, per dare garanzia di sicurezza sanitaria alle comunità che le accoglievano". Ha anche commentato il video sul respingimento di un barcone a Malta, che è stato diffuso dal call center per i migranti Alarm Phone: "Ho visto questo video, l'ho girato con un whatsapp al ministro dell'Interno maltese. Mi pare assurdo che un accordo che noi abbiamo fatto a Malta poi veda questo Paese implicato in una situazione di questo genere. Il ministro mi ha detto che non era esattamente come risultava dal video, comunque ho ritenuto di segnalare la questione anche alla commissione europea".

L'emergenza Covid non è ancora finita, per questo la ministra ha rivolto un appello ai giovani, che dallo scorso 18 maggio hanno ripreso ad uscire, affollando in alcuni casi piazze e vie con locali, per richiamarli a una maggiore responsabilità. La posta in gioco è alta, si rischiano nuove chiusure: "È stato un periodo molto complicato, non solo per me ma per tutti gli italiani che hanno dovuto subire restrizioni delle proprie libertà anche se ritengo che sia stato necessario proprio per la gravità della situazione epidemiologica e che ha portato a oggi, dopo 2 mesi e mezzo, a rivedere un po' la luce oltre il tunnel".

"Gli italiani in questo periodo hanno avuto un comportamento responsabile, hanno seguito tutte le prescrizioni del governo – ha aggiunto – I controlli sono stati moltissimi, con un impegno incredibile delle forze di polizia, ma abbiamo avuto un riscontro positivo. Con la libertà di uscire, i giovani hanno ritenuto che fosse tutto ormai superato, ciò non è. È opportuno lanciare un messaggio ai giovani, se dovesse; noi riusciremo a superarla solo se tutti insieme operiamo con grande senso di responsabilità".

"Tutto dipende dalla curva epidemiologica, ritengo che dobbiamo stare davvero attenti, è un periodo delicato. Dobbiamo dare modo all'economia di riattivare i propri canali, ricominciare a lavorare in serenità ma anche questo dipende da noi". 

In generale, sulla fase due, ha detto che "Dobbiamo stare molto attenti, adesso è il momento in cui le risorse stanno per arrivare, dobbiamo essere rapidi e celeri nell'erogazione dei contributi e della cassa integrazione, i cittadini devono far fronte alla vita quotidiana, se non lo saremo, c'è il rischio che il senso di responsabilità avuto finora dai cittadini si trasformi in rabbia e questo dobbiamo evitarlo assolutamente".

"Riguardo agli allarmi sulla tenuta sociale – ha aggiunto -, ritengo che le mafie abbiano molta capacità di adattamento, soprattutto in un momento in cui ci sono flussi di denaro consistenti dobbiamo stare attenti che non cadano in mani sbagliate, dobbiamo fare tutto il possibile, ho già diramato direttive a tutti i prefetti affinché vengano monitorati tutti i passaggi di proprietà delle imprese, che tante volte vengono avvicinate dall'usura; su questo dobbiamo stare attenti, non vogliamo l'infiltrazione della criminalità nel circuito dell'economia legale". Ha inoltre evidenziato che "sulle carceri il ministro Bonafede ha adottato gli ultimi provvedimenti che secondo me sicuramente porteranno effetti positivi". E parlando delle scarcerazioni dovute all'emergenza coronavirus ha precisato: "Ci siamo subito allertati per mandare le forze di polizia a controllare per evitare episodi di fuga, ho fatto convocare immediatamente i comitati principali di ordine di sicurezza pubblica, le prefetture hanno rappresentato un punto di riferimento".