https://a.mytrend.it/prp/2020/05/856554/o.569675.jpg

Bonus affitto: ne hai diritto? Ecco come e dove chiederlo

Finalmente arrivano un po' di chiarimenti sul famoso bonus affitto riservato a negozi e botteghe. L'Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti per sapere come muoversi, alla luce della pubblicazione dei Decreti Legge Cura Italia e Liquidità, nei quali era stato introdotto il bonus affitto relativo al mese di marzo 2020.

by

Finalmente arrivano un po' di chiarimenti sul famoso bonus affitto riservato a negozi e botteghe. L'Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti per sapere come muoversi, alla luce della pubblicazione dei Decreti Legge Cura Italia e Liquidità, nei quali era stato introdotto il bonus affitto relativo al mese di marzo 2020.

L'Agenzia delle Entrate ha dovuto scendere in campo per fornire tutta una serie di chiarimenti su questa misura, rispondendo ad una serie di requisiti che avevano proprio per oggetto la sospensione dei termini degli adempimenti fiscali ed il credito d'imposta. Le risposte sono contenute all'interno delle circolari interpretative: 4/E, 5/E, 6/E, 7/E, 8/E e 9/E; e delle le risoluzioni: n. 12/E, 13/E, 17/E, 18/E e 21/E.

Bonus affitto per i canoni di locazione

Tra questa miriade di documenti e/o risposte concentriamoci su quelle che hanno come oggetto il bonus affitto del 60% per i canoni di locazione relativi al mese di marzo 2020. Non dimentichiamoci, comunque, del credito d'imposta del 60% dell'importo da pagare.

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che l'agevolazione concessa è pari al 60% dell'importo di locazione del mese di marzo 2020. Nell'agevolazioni rientrano gli immobili della categoria C/1, ossia le botteghe ed i negozi. In estrema sintesi il bonus affitto si configura come un credito d'imposta, che deve essere portato in compensazione su un modello F24 con altre imposte da pagare. Per calcolare correttamente il credito d'iposta si devono tenere conto le spese condominiali, purché queste siano state concordate come voce unitaria insieme al canone di locazione. Ovviamente tutto deve essere specificato all'interno del contratto di locazione. E' importante ricordare che il credito d'imposta del 60% vale anche per la pertinenza, purché sia utilizzata come strumento per lo svolgimento dell'attività.

Bonus affitto: la novità del Veneto

Un contributo straordinario di 400 euro per sostenere le spese per l’affitto. E’ la misura di aiuto prevista dalla Regione Veneto per le famiglie che più hanno subìto una perdita di reddito a causa del blocco delle attività e della crisi generata dal Covid 19 e che sinora non hanno beneficiato dei contributi del Fondo per l’accesso alle abitazioni. Una misura pensata per sostenere la Fase 2 della ripartenza, che si aggiunge ai contributi ordinari per le spese di locazioni sinora alimentati da risorse statali, regionali e comunali.

In questa fase di contrazione occupazionale e progressivo impoverimento delle famiglie – dichiara l’assessore alla sanità, al sociale e all’edilizia residenziale Manuela Lanzarin -  consideriamo doveroso rafforzare il sostegno per il pagamento dei canoni di locazione per chi ha perso il lavoro o non ha percepito reddito durante i due mesi di lockdown. Abbiamo pensato alle famiglie del ceto medio, a chi non usufruisce di un alloggio pubblico, a chi sino a ieri non ha mai avuto bisogno di contributi o sostegni pubblici e oggi, invece, si trova a fare i conti con una situazione economica imprevedibile e con la perdita di oltre metà del proprio reddito ordinario.

Oltre al Fondo ordinario per il sostegno all’abitare, che eroga contributi per l’affitto ai nuclei con reddito Isee fino a 15 mila euro, la Regione ha istituito un Fondo ‘Covid’, con una dote finanziaria di un milione e mezzo di euro, che erogherà 400 euro di contributo ‘una tantum’  per le spese di affitto di quei nuclei famigliari che nel 2019 avevano un reddito  familiare fino a 50 mila euro e che nel periodo marzo-aprile 2020 hanno registrato entrate inferiori almeno del 50 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Tra i requisiti previsti per ottenere questo aiuto straordinario della Regione per l’abitare, oltre ad una riduzione del reddito di almeno il 50%, ci sono la residenza in Veneto, non disporre di altri alloggi in proprietà, non avere risparmi accantonati superiori ai 20 mila euro e non aver usufruito sinora di altre forme di sostegno per pagare il canone di affitto. Le domande per il Fondo di sostegno Covid vanno presentate esclusivamente via web a partire dal 15 giugno e fino al 5 luglio, scaricando un modulo di autodichiarazione che si potrà agevolmente compilare su smartphone o computer, senza produrre stampati o ricorrere all’intermediazione di sportelli dedicati.

Bonus affitto: un sostegno anche dalla Lombardia

Con dgr n.2974 del 23 marzo 2020 è stato approvato il provvedimento con cui Regione Lombardia stanzia le risorse a sostegno delle famiglia in affitto in situazione di fragilità economica e di morosità incolpevole. La dgr integra le risorse 2019 per l’emergenza abitativa e stanzia 14 milioni di Euro per la morosità incolpevole 2020 rivolta a chi ha una procedura di sfratto in corso. Inoltre riprogramma ulteriori 17,5 milioni di euro in base alle risorse residue del Fondo inquilini morosi incolpevoli riferite al periodo 2014-2018 e trasferite ai comuni nel corso degli anni. Destinatari del Fondo sono i Comuni lombardi inseriti nella classificazione statale dei cosiddetti "Comuni ad alta tensione abitativa" i quali potranno erogare un contributo alle famiglie che ne faranno richiesta in relazione all'entità della morosità incolpevole preliminarmente accertata. Le iniziative di contrasto all’emergenza abitativa da realizzare nel periodo 2020/2021 a cura dei Comuni, devono avere il fine di interrompere i procedimenti di rilascio in corso e di stipulare nuovi contratti possibilmente a canone concordato più bassi di quelli del libero mercato.

Le agevolazioni si rivolgono alle famiglie titolari di un contratto di locazione sul libero mercato o in alloggi in godimento o in alloggi definiti Servizi Abitativi Sociali ai sensi della L. R. 16/2016, art.1 c.6. che hanno in corso una procedura di sfratto e con un ISEE non superiore a €.26.000,00.  Sono esclusi i contratti di Servizi Abitativi Pubblici (SAP). Con la riprogrammazione delle risorse possono usufruire dell'agevolazione anche i nuclei familiari senza provvedimento di sfratto in corso, in difficoltà nel pagare l’affitto a seguito della emergenza sanitaria COVID 19. I Comuni interessati dal provvedimento possono utilizzare le risorse legate alla morosità incolpevole fino al 31.12.2021, mentre le risorse riprogrammate dovranno essere utilizzate entro il 31.12.2020.