Come prelevare i soldi dal conto prima della separazione
by Daniela DeleddaPuò succedere che poco prima della separazione uno dei due coniugi intenda prelevare soldi dal conto corrente cointestato. Il prelievo di importanti somme di denaro a qualche mese o settimana dalla separazione potrebbe risultare un vero e proprio furto ai danni dell’altro. Spesso le relazioni fra coniugi sono così burrascose da non lasciare spazio al dialogo per cui non vi è possibilità di approdare ad accordi pacifici.
Si è verificato molto di frequente che coppie in comunione di beni abbiano subito ruberie proprio per mano del coniuge a seguito di violente liti. Ritrovarsi da un giorno all’altro con un saldo disponibile nettamente inferiore a quello noto coincide con un pericolo reale. Si potrebbe tuttavia giocare di anticipo e cercare strategie da mettere in campo per evitare che il coniuge acquisisca la proprietà del denaro. Vediamo come prelevare i soldi dal conto corrente prima della separazione in modo da scongiurare o minimizzare il rischio di perdite.
Come prelevare i soldi dal conto prima della separazione
Nel precedente articolo “Si possono prelevare tutti i soldi da un conto cointestato?” abbiamo fornito informazioni ai rischi che la cointestazione comporta. Occupiamo adesso dell’evenienza in cui si desideri tutelare la quota di risparmi in deposito sul conto dalle cattive intenzione di un partner mano lesta.
Ricordiamo che in presenza di conto cointestato le somme in giacenza sono di proprietà comune ai diversi intestatari. Nel caso di due coniugi vige il riconoscimento della titolarità del denaro nella misura del 50%. Ciò solo “se non risulta diversamente” secondo quanto statuito dall’articolo 1298 del codice civile. Ciò significa che potrebbero esservi specifici accordi privati fra i due coniugi per cui solo un intestatario risulta effettivamente proprietario della liquidità in giacenza.
Quando i due coniugi sottoscrivono l’apertura di un conto cointestato, soprattutto con firma disgiunta, hanno assoluta libertà di azione. Per intenderci: ciascun intestatario ha facoltà di prelevare la somma di denaro che desidera senza incontrare alcun ostacolo. Ciò perché l’istituto di credito non può opporre un rifiuto e negare l’operazione di prelievo di contanti da un conto cointestato.
Ne consegue che è possibile prelevare le somme in deposito prima della separazione. Il coniuge onesto si limiterà a ritirare la quota a sé spettante, quello fedifrago potrebbe appropriarsi anche di somme di denaro non proprie. In tal caso, il coniuge deprivato dei propri risparmi ha diritto a rivendicare la restituzione del maltolto.