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(agf)

la Repubblica

La serie A aspetta il via libera, è la settimana della ripartenza

Giovedì il ministro Spadafora incontra Figc e Lega per definire data e modalità della ripresa del campionato

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Sicuramente via la mascotte. E' già qualcosa. La ripresa della serie A dipende anche da questi piccoli particolari. Niente foto di squadra, proibito il catering esterno. Dettagli, certo, ma lo sconvolgimento di collaudate routine amplifica il valore di ogni componente. Qualunque contatto superfluo sarà messo al bando. La settimana appena iniziata sarà decisiva per stabilire se, quando e come ricominciare. Validati gli allenamenti di squadra, che comunque non sono ancora iniziati, manca tutto il resto. Ieri, con un giorno di anticipo, è stato inviato al Ministero dello sport il protocollo organizzativo preparato dalla Lega e passato al filtro della Figc, volto alla riattivazione (più che ripresa) del campionato. Giovedì 28 si terrà l'incontro, appunto, tra governo, Figc e Lega, dal quale dovrebbe uscire l'ufficializzazione dell'agognata data: si parla anche del 13 giugno (ma il Dpcm ha previsto la sospensione di tutti gli eventi sino al 14 giugno, quindi si dovrebbe attendere un altro decreto). Senza contare che se il 3 giugno dovrebbero essere riaperta la circolazione fra regioni, non è escluso che per alcune regioni il provvedimento non venga prorogato. Quindi rimane in piedi la soluzione, con più ampio respiro, del 20 giugno, che renderebbe oltretutto meno estrema la preparazione dei calciatori, fermi ormai da tre mesi. Questi i dettagli, prima che prenda corpo il futuro (e si decida su quando e quanto giocare).

I presidi

Le procedure già in vigore durante gli allenamenti individuali saranno replicate per le partite. Saranno anzi aumentati i test sierologici, rispetto a quanto stabilito dall'attuale protocollo. Si potrebbero dotare gli ingressi di ogni impianto di dispositivi a risposta immediata (mentre nei centri sportivi il prelievo è compito dei singoli club).

Le presenze

L'accesso agli impianti sarà garantito per un massimo di 300 persone. Saranno tutte chiamate a riempire un questionario con le 8 domande per accertare che negli ultimi giorni non abbiano avuto sintomi, contattato persone con virus, non si siano esposte ina ree a rischio. Bandito il tradizionale ingresso collettivo di squadre e arbitri. Conferenze stampa con raccolta delle domande via WhatsApp.

Stadio

Sarà diviso in tre zone. La zona 1 sarà l'area tecnica: terreno di gioco, recinto, tunnel e spogliatoi (massimo di 106 persone). La zona 2 saranno gli spalti: tribuna, area media e sale di controllo (massimo 118 persone). La zona 3 saranno le aree esterne all'impianto (massimo 109 persone).

Quarantena

Non è ancora chiaro cosa accadrebbe se un soggetto fosse trovato positivo: quarantena automatica?

Proteste

Divieto di protestare. Inoltre i calciatori non possono avvicinarsi all'arbitro, ossia dovranno restare lontani da lui o dai suoi assistenti almeno un metro e mezzo.

Calciatori

Berranno in borracce personali e faranno uso di docce singole. Vietate vasche d'idromassaggio e del ghiaccio.

Squadre

Le squadre arriverano a bordo di due pullman e con percorsi separati e in orari diversi. In pratica, gli arbitri un'ora e quarantacinque prima del fischio d'inizio, la squadra ospite cinque minuti dopo, la squadra padrona di casa altri dieci minuti dopo, possibilmente con mezzi individuali. Niente copertura tv per gli spogliatoi. Gli arbitri dovranno sanificare orologi (o cronometri) fischietti.

Staff medico

Come gli altri, medici e fisioterapisti indosseranno mascherine, guanti monouso e disporranno di gel. I lettini per i massaggi saranno separati. Non è vietato l'uso di macchinari come gli ultrasuoni o la Tecar.

Format

Il campionato deve concludersi non oltre il 20 agosto. Possibile quindi restare con la formula tradizionale (mancano 12 giornate). Si dovrebbero soltanto prevedere intervalli ridotti fra un turno e l'altro. E se si tornasse a giocare il 13 giugno si potrebbe concludere il 2 agosto. Ma se dovesse esserci un altro stop si ricorrerebbe a play-off e play-out, soluzione che però non convince molto, trattandosi di un cambiamento di formula in corso d'opera.

Diritti tv

Mercoledì 27 si riunisce la commissione diritti tv della Lega per affrontare la questione dei broadcaster. Si annuncia battaglia fra presidenti e tv.