la Repubblica
Giustizia nel caos per il coronavirus. Rinviato a ottobre il processo a Salvini
Il leader leghista imputato per la vicenda della Gregoretti. Le accuse: sequestro di persona per i migranti trattenuti a bordo della nave militare. Il dibattimento avrebbe dovuto aprirsi il 4 luglio. Il giudice Sarpietro: "Migliaia di cause rinviate, costretti a rimandare". E sulle intercettazioni di Palamara: "Il senatore stia tranquillo, avrà un giudizio equo"
by ALESSANDRA ZINITIIl caos giustizia provocato dall'emergenza coronavirus aiuta Matteo Salvini e, alla vigilia del voto del Senato sulla nuova richiesta di rinvio a giudizio per il caso Open Arms, il leader leghista vede allontanarsi lo spettro del processo che è invece già stato deciso dopo che mesi fa il Parlamento ha concesso l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti chiesta dal tribunale dei ministri di Catania, di parere diverso rispetto al procuratore Carmelo Zuccaro che aveva chiesto l'archiviazione. Il processo, che vede Salvini imputato sempre di sequestro di persona per i migranti trattenuti a bordo della nave militare Gregoretti, avrebbe dovuto aprirsi a Catania il 4 luglio, ma è stato rinviato ad ottobre. Il presidente dell'ufficio del giudice dell'udienza preliminare Nunzio Sarpietro che si occuperà personalmente del caso è stato costretto al rinvio: "I nostri ruoli sono stati travolti dallo stop per l'emergenza coronavirus, ci sono migliaia di processi rinviati che hanno precedenza e ho dovuto spostare l'inizio del processo che vede imputato il senatore Salvini ad ottobre", spiega. Salvini in queste ore cavalca la strategia del timore di un giudizio precostituito nei suoi confronti dopo le intercettazioni sulla chat dell'ex consigliere del Csm Palamara. Ma Sarpietro, dopo aver letto le parole scritte da Salvini a Mattarella, lo rassicura: "Stia tranquillo il senatore Salvini, avrà un processo equo giusto e imparziale come tutti i cittadini. Né io né nessun giudice che si è occupato di questo fascicolo abbiamo nulla a che spartire con Palamara. E sono d'accordo con lui: quelle intercettazioni tra magistrati sono una vergogna".