Farsi anticipare il Tfr per avere più soldi anziché richiedere un mutuo, è possibile?

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Quando è possibile richiedere l’anticipo del Tfr alla propria azienda? Nel caso in cui il lavoratore necessiti di una somma di denaro per l’acquisto della prima casa, è può avvalersi di un anticipo del Tfr? Vediamo di seguito quali sono i casi in cui, per l’acquisto di un’abitazione, si possa richiedere un anticipo del Tfr.

A quali condizioni è possibile richiedere l’anticipo del Tfr

Quando parliamo di Tfr, facciamo riferimento al trattamento di fine rapporto che spetta ad ogni lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Tale compenso economico è regolamentato dall’art. 2120 del Codice civile ed è soggetto ad un determinato calcolo in base a fattori contrattuali e lavorativi. Molti lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, accumulano questo gruzzoletto di denaro nel corso degli anni di servizio che viene loro rilasciato al momento della cessazione del rapporto di lavoro. In alcuni casi, i lavoratori si domandano se si possa accedere alla quota per l’acquisto di una casa al posto della sottoscrizione di un mutuo.

Farsi anticipare il Tfr per avere più soldi anziché richiedere un mutuo, è possibile? Innanzitutto, è bene specificare, che esistono alcune condizioni alla richiesta di anticipo del Tfr come dettagliatamente elencato qui. L’acquisto della prima casa potrebbe rientrare tra le ragioni che consentono la richiesta di anticipo del Tfr. Se il lavoratore ha raggiunto i requisiti di anzianità lavorativa previsti, il datore non può sottrarsi alla richiesta di anticipo del Tfr. Vien da sé che le ragioni ammesse alla richiesta di anticipo devono rispettare la normativa prevista e definirsi in misura confacente alla Legge.

In quali casi il datore di lavoro può rifiutare la richiesta

Difatti, nel caso di acquisto della prima casa, il datore di lavoro può rifiutarsi di concedere l’anticipo del Tfr nei seguenti casi:

  1. se la richiesta viene fatta per un soggetto diverso da quelli concessi dalla Legge (in tal caso, si ricorda che relativamente all’acquisto della prima casa, il lavoratore può richiedere l’anticipo per sé oppure per il coniuge o i figli);
  2. assenza del requisito di abitazione principale;
  3. se la richiesta di anticipo aveva già avuto luogo in precedenza ed era stata concessa (a tal riguardo, va ricordato che la richiesta di anticipo del Tfr si può fare una sola volta per l’intera durata del rapporto di lavoro)
  4. la richiesta del dipendente supera il 10% delle richieste già ricevute ed accolte dall’azienda;
  5. si è superato il limite del 4% del totale dei dipendenti che hanno richiesto l’anticipo.

Nel caso si accolga la richiesta per l’acquisto della casa del lavoratore, allora si entra in un regime di tassazione agevolato secondo con aliquota specifica.

Anticipo del Tfr come alternativa al mutuo?

Farsi anticipare il Tfr per avere più soldi anziché richiedere un mutuo, è possibile dunque? Per quanto riguarda la richiesta di anticipo del Tfr come alternativa al mutuo, solitamente questa viene effettuata per raggiungere la copertura. Come sappiamo, l’anticipo del Tfr non può superare il 70% dell’importo totale. Inoltre, la liquidità necessaria all’acquisto di una abitazione, difficilmente verrebbe interamente colmata dal Tfr anticipato.

In tal senso, allora, è possibile pensare ad una richiesta di anticipo del Tfr che vada a coprire la percentuale della liquidità non prestata dalla banca. Inoltre, è bene sempre procedere al calcolo della quota netta che si riceverà una volta ottenuta la concessione di anticipo Tfr.

Ad ogni modo, è sempre bene rivolgersi ad un consulente con il quale analizzare il caso specifico e valutare la soluzione più conveniente alle proprie necessità.