Rovigo, il circo viene sfrattato. I clochard aprono le porte agli animali

"A Borsea i caravan oscurano le imprese", la motivazione del Comune. Personale, zebre e cammelli accolti nella casa di Abraham

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Rovigo, 25 maggio 2020 - Gli animali del circo costretti a fare fagotto ed a lasciare l’area a ridosso della tangenziale, nella frazione di Borsea, dove sono rimasti bloccati dall’inizio dell’epidemia. E’ l’ultima puntata della storia del ‘Busnelli Niuman’, un’altra parentesi amara di questa vicenda che per fortuna si è risolta in maniera positiva grazie alla solidarietà della casa di Abraham, struttura immersa nel verde nella frazione di Grignano nata con l’obiettivo di ospitare persone in difficoltà, principalmente uomini e donne senza fissa dimora che qui trovano un tetto e affetto. A questo giro i volontari, guidati da Susanna Carlesso, hanno aperto le porte non ai clochard ma a roulotte, caravan, cammelli e zebre. Il ‘carrozzone’ del circo Niuman sta già traslocando. Ieri è arrivato il direttore con il personale, domani sono attesi gli ospiti a quattro zampe. La vicenda avrebbe avuto ben altro finale se Carlesso non li avesse accolti. Singolare il motivo che ha costretto il circo ha lasciare il terreno che era stato concesso loro dal Comune in questo periodo.

"Non potete rimanere, caravan e animali coprono la visuale delle vetrine delle attività produttive" è stato detto al direttore del circo dal Comune. Attività che si trovano lungo la tangenziale. E così il tendone, già per altro smontato dopo lo stop agli spettacoli per l’emergenza sanitaria, è stato caricato sui camion. "Hanno già cominciato a portare un po’ della loro roba – spiega Carlesso –. Proprio dietro la struttura si trova un ampio terreno, verranno accolti lì. Volevamo lanciare una coltivazione di piante officinali, ma l’idea può attendere. Adesso dobbiamo dare una mano a queste persone ed ai loro animali". Una mano che in questo periodo hanno dato in tanti. Don Silvio Baccaro, i volontari di Bandiera Gialla e delle associazioni che fanno parte della rete della solidarietà, tanti cittadini e persino alcuni bambini hanno portato loro cibo e affetto durante i giorni del lockdown. La situazione, con gli spettacoli e le esibizioni ferme al palo, si era fatta sempre più difficile. Fortunatamente la città ha risposto all’appello al quale hanno aderito anche alcuni agricoltori della Coldiretti che hanno portato il fieno per gli animali. "Le tigri – riprende la presidente della casa di Abraham – non ci sono più. Ma sono rimasti comunque tanti animali e poi c’è tutto il personale. Per riuscire ad aiutarli faremo ricorso a quanto raccolto con l’operazione mascherine, i presidi sanitari che sono stati realizzati proprio dai nostri volontari. Non è una situazione facile, serve l’acqua per gli animali, abbiamo dovuto far sistemare grazie ad Enel anche gli allacciamenti dell’energia elettrica. Insomma in questi giorni ci stiamo dando parecchio da fare, ma non possiamo rifiutare il nostro aiuto a queste persone. Che tra l’altro stanno anche cercando di risollevarsi con le proprie forze, alcuni di loro si sono messi a cercare lavoro per riuscire ad andare avanti".

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