Allarme Onu: “80 mln di bambini senza vaccini a causa del Covid-19”

La pandemia ha interrotto i programmi di immunizzazione e ora 80 milioni di bambini rischiano l’esposizione a patologie prevenibili come la difterite, il morbillo e la polio. L’allarma arriva da Onu, Oms, Unicef e Gavi Alliance, che ha sottoscritto una dichiarazione in vista del vertice globale sui vaccini del prossimo 4 giugno. Se non saranno presto adottati provvedimenti, la crisi attuale rischia di essere la più grave dagli anni ’70.

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- (Reuters Health) – Circa 80 milioni di bambini in tutto il mondo potrebbero essere a rischio di malattie prevenibili con il vaccino come la difterite, il morbillo e la polio a causa dell’interruzione dell’immunizzazione di routine durante la pandemia di Covid-19. È quanto riportano le agenzie dell’Onu e la Gavi Alliance, l’organizzazione mondiale nata con lo scopo di favorire l’accesso ai vaccini, in una dichiarazione congiunta in vista del vertice globale sui vaccini fissato per il 4 giugno.
 
I dati mostrano che “la fornitura di servizi di immunizzazione di routine è sostanzialmente ostacolata in almeno 68 Paesi ed è probabile che colpisca circa 80 milioni di bambini di età inferiore a un anno che vivono in queste Nazioni”, scrivono l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) e la Gavi Alliance.

Restrizioni di viaggio, ritardi nelle consegne dei vaccini, riluttanza di alcuni genitori a lasciare le proprie case per paura dell’esposizione al coronavirus e mancanza di operatori sanitari disponibili, sono stati i fattori alla base quella che è stata un’interruzione “senza precedenti” su scala globale da quando, negli anni ’70, sono iniziati i programmi di vaccinazione di massa.

“Non possiamo lasciare che la lotta contro una malattia vada a scapito dei progressi a lungo termine conseguiti nella lotta contro altre malattie – osserva Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’Unicef – I programmi di vaccinazione devono ricominciare il più presto possibile o rischiamo di accendere un altro focolaio mortale”.

Fonte: Reuters Health News
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)