Istat e coronavirus: 9 italiani su 10 hanno usata la mascherina. E le mani sono state lavate 12 volte al giorno
Dall'uso delle mascherine al lavaggio delle mani fino alla definizione (positiva) del clima in famiglia durante le settimane da quarantena da coronavirus. L'Istat ha passato ai raggi X alcune delle situazioni più comuni in questo periodo.
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Il numero medio di volte in cui i cittadini si sono lavati le mani in un giorno è di 11,6. Lo rileva l' Istat in un report basato su un'indagine condotta nella Fase 1 dell'emergenza Covid-19 ovvero nel periodo dal 5 al 21 aprile 2020. Nel dettaglio, in un giorno medio settimanale, le persone hanno dichiarato di aver lavato le mani in media 11,6 volte (con un valore mediano pari a 8) e di averle pulite con disinfettanti circa 5 volte (con un valore mediano pari a 2). Un segnale di forte attenzione che in alcuni casi può essere interpretato come un sintomo d'ansia.
Una quota non indifferente di persone, infatti, riferisce di aver lavato le mani almeno 20 volte nel giorno precedente l'intervista (16,5%) e si arriva al 22,4% tra le persone di 55-64 anni; la quota scende tra gli anziani (5,9% tra le persone di 75 anni e più) e nel Mezzogiorno (12,2%). Circa un terzo della popolazione adulta ha pulito le mani con un disinfettante almeno 5 volte, una percentuale che supera il 40% tra coloro che sono usciti il giorno precedente l'intervista. Sempre a distanza di 24 ore dall'intervista, le persone hanno riferito in media di aver pulito o disinfettato circa due volte le superfici della cucina e dei mobili della casa, almeno tre volte nel 27,8% dei casi, con quote più alte tra le donne e tra le persone di 65-74 anni (rispettivamente 35,1% e 36%).
Tre cittadini su hanno usato parole di significato positivo per descrivere il clima familiare vissuto nella Fase 1 dell'emergenza Covid-19. È quanto rileva l' Istat. Alta la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico del servizio sanitario nazionale con un punteggio medio pari a 9 (in una scala da 0 a 10) e verso la Protezione civile (8,7). Inoltre, secondo l'istituto di statistica, il 91,2% dei cittadini ha considerato utili le regole imposte per contrastare l'evoluzione della pandemia. L'89,5% ha percepito come 'chiare' le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio.
Nonostante le restrizioni, il lockdown è stato vissuto all'insegna della serenità e di un clima familiare coeso e positivo. Alla richiesta di definire il clima familiare vissuto nel primo periodo dell'emergenza, tre cittadini su quattro hanno usato parole di significato positivo. Meno del 15% ha scelto parole a cui non è stato possibile attribuire un significato univocamente positivo o negativo. Solo l'8% ha utilizzato termini di significato negativo. Uscite ridotte al minimo durante la giornata nel lockdown. Secondo il report in un giorno medio della settimana il 72% della popolazione di 18 anni e oltre non è uscito di casa, il 22,7% è uscito una volta e il 5,2% due o più volte. Poche le visite fatte e ricevute: nella Fase 1, meno di un quinto della popolazione di 18 anni e più (19,1%) ha fatto visita a persone per portare loro la spesa o farmaci o per fare semplicemente compagnia, di queste soltanto l'1,2% lo ha fatto tutti i giorni. Anche il mantenere la distanza obbligatoria da persone esterne alla propria famiglia è stata una delle indicazioni per il contenimento del contagio molto rispettata (92,4% degli intervistati). Nelle zone a minor rischio la quota scende leggermente ma si attesta comunque all'89,6% (rispetto al 90,9% dell'area 2 e al 95,5% della zona rossa).
Nove cittadini su dieci hanno fatto uso di mascherine. È quanto emerge da un report Istat sulla fase 1 dell'emergenza coronavirus. Nel periodo in cui sono state messe in atto le misure restrittive della Fase 1, l'89,1% delle persone di 18 anni e più riferisce di aver fatto uso di mascherine. L'utilizzo è stato diffuso in modo trasversale in tutta la popolazione raggiungendo il valore più alto tra le persone di 45-54 anni (94,5%), relativamente più basso il valore rilevato tra i più anziani (73,5% per 75 anni e più), anche perché molto probabilmente hanno avuto meno bisogno di uscire. L'utilizzo delle mascherine ha riguardato tutto il territorio, a prescindere dalle condizioni di maggiore o minore rischio di contagio della zona in cui si vive. Dei 5 milioni e mezzo di individui che non hanno usato la mascherina, il 68,6% probabilmente non ne ha avuto bisogno (il 20,4% ne aveva la disponibilità ma non ha avuto bisogno di usarla, il 48,2% non l'ha cercata), mentre il 31,3% riferisce di averla cercata senza trovarla. La percentuale di quanti non hanno trovato le mascherine varia nelle diverse aree del Paese, è pari al 20,9% nella zona rossa, passa al 30,7% nelle altre aree del Centro-nord e al 40,9% nelle aree del Mezzogiorno. Tali percentuali indicano che nelle zone maggiormente colpite la disponibilità di mascherine sul mercato è stata maggiore.