Vimar: come funziona l’impianto elettrico che rende tutta la casa intelligente
by Roberto CataniaTutti o quasi hanno ormai scoperto le virtù della casa intelligente. Chi con una semplice lampadina connessa, chi grazie all’aiuto degli assistenti virtuali, chi ancora costruendo nel tempo un mosaico più articolato di apparecchi smart. All'approccio prodotto-centrico si sta affiancando negli ultimi tempi anche quello - per così dire più “olistico” - dell’impiantistica civile. Che ha fatto evolvere i suoi interruttori, le prese e tutte le varie soluzioni dell’infrastruttura elettrica verso un modello di intelligenza distribuita sui punti luce e sui vari apparecchi, anche quelli non connessi a Internet.
L’ultimo esempio in questo senso ci arriva da Vimar, società con sede a Marostica ben nota al pubblico di casa nostra, che ha appena annunciato una soluzione onnicomprensiva per dare all’illuminazione casalinga, ma anche agli apparecchi connessi alle prese elettriche, alle tapparelle e alle tende elettriche, la facoltà di essere comandate a distanza attraverso uno smartphone o, meglio ancora, mediante comandi vocali.
Tutto passa da una nuova famiglia di dispositivi digitali - interruttori per le luci (o per meglio dire deviatori), attuatori per tapparelle e tende, attuatori per prese connesse - accomunati dalla presenza a bordo di due protocolli ben conosciuti da tutti gli appassionati di smart home: Bluetooth e Zigbee.
In questo approfondimento vi spieghiamo come funzionano, quanto costano e in che modo si installano.
TRE PRODOTTI PIÙ UNO
I prodotti della nuova famiglia di dispositivi smart di Vimar sono sostanzialmente tre - deviatori, attuatori per tapparelle e tende e attuatori per prese comandate - più un gateway che di fatto svolge il ruolo di chiave di volta per il collegamento alla rete WiFi di casa e, da qui, all’applicazione mobile e agli assistenti virtuali. Quest’ultimo, va detto, è un componente opzionale; chiunque sia già in possesso di un hub Zigbee - basta ad esempio anche il nuovo Amazon Echo Plus - non necessita di un altro bridge per commutare il segnale WiFi da e verso il modem di casa.
- Interruttore (deviatori) per la luce (36 euro + IVA)
- Attuatore/rele per prese comandate (41 euro + IVA)
- Attuatore per tapparelle/veneziane/tende (55 euro + IVA)
- Gateway WiFi (85 euro + IVA)
Gli interruttori elettrici, o per meglio dire i deviatori, nascono per comandare i singoli punti luce, fungendo al contempo da relè. Per gestire l’intera illuminazione di casa da remoto, ci hanno spiegato i tecnici della casa, non serve un deviatore per ogni comando, ma uno per ogni punto luce, da collegare al capofila e non al finale. I deviatori (ma anche gli attuatori) sono corredati un led RGB utile per monitorare lo stato (l'intensità del segnale varia in base all'attività in corso) e da un contatto pilotato libero che può essere collegato a qualsiasi dispositivo esterno, ad esempio un antifurto o un sensore di vento/pioggia. In questo modo è possibile creare scenari composti: chiedendo ad esempio all’impianto di spegnere automaticamente le luci all’accensione dell’antifurto.
Gli attuatori per le prese comandate sono invece dei relè pensati per permettere l’accensione e lo spegnimento via smartphone degli apparecchi elettrici ad essi collegati, è il caso ad esempio delle piantane da terra. Oltre al comando on/off da remoto l’utilizzo dei nuovi attuatori Vimar permette di monitorare i consumi energetici degli apparecchi collegati, impostando - se necessario - delle soglie di blocco per evitare sovraccarico. Al momento, ci ha spiegato la società, i consumi possono essere visualizzati solo per singola presa comandata, ma fra qualche mese, presumibilmente già dall’estate, sarà possibile avere un bilancio complessivo di tutte le prese di casa, impostando una soglia massima cumulativa per interrompere la corrente ed evitare il fatidico scatto del contatore all’approssimarsi del limite dei kW.
Nella casa intelligente di Vimar c'è spazio anche per un attuatore destinato ad azionare tutti i principali sistemi con meccanismo elettrico di salita e discesa: tapparelle elettriche, quindi, ma anche veneziane elettriche e tende da esterno. Il comando, in questo caso, è costituito da un relè con due pulsanti fisici, configurabile all’occorrenza su posizioni personalizzate. Si può, ad esempio impostare la tapparella affinché si fermi a metà corsa a ogni doppio tocco sul singolo pulsante di salita/discesa.
C’è un ultimo accessorio intelligente proposto da Vimar, ed è un switch senza fili e senza batteria che lavora in radiofrequenza (Bluetooth) e che può essere applicato in qualsiasi punto della casa, senza forare. Questo comando, che si alimenta attraverso azione elettrodinamica molto simile al piezoelettrico, può tornare molto utile in tutte quelle zone di casa nei quali non sono previsti interruttori, ad esempio sopra la testata del letto, fungendo da comando sia per i singoli punti luce/elettrici, tapparelle che per gli scenari.
COME SI INSTALLANO
La soluzione intelligente di Vimar non richiede l’utilizzo di lampadine e altri apparecchi connessi, né di opere murarie. Inoltre, vantaggio non trascurabile, permette a chi è già in possesso di prese e interruttori Vimar di mantenere la stessa anima - leggasi placca e supporto portafrutto - cambiando solo i moduli attivi.
L’unico pre-requisito richiesto è dunque la presenza di una connessione Internet e, per chi non volesse acquistare il gateway, quella di un hub ZigBee. Al resto ci penserà il Bluetooth (5.0), protocollo chiave per realizzare una vera e propria rete mesh fra tutti i moduli Vimar.
Necessario, o perlomeno raccomandato, è invece l’intervento dell’elettricista o comunque di un installatore abilitato a lavorare su impianti elettronici: tutti i moduli in questione sono alimentati a 230V e richiedono un intervento conforme alla 37/08 per tirare il filo del neutro dalla scatola di derivazione.
L’installatore è anche colui che - attraverso un’apposita applicazione (differente da quella utilizzata dall’utente finale) - si occuperà di accoppiare i dispositivi (attraverso un semplici pairing Bluetooth), associarli al gateway (o ad altro hub ZigBee) e configurarli in modo appropriato, stanza per stanza.
Sempre e solo all’installatore compete anche la possibilità di creare soglie predefinite per i consumi energetici, nonché alcune personalizzazioni previste dalla soluzione: è possibile ad esempio impostare delle posizioni intermedie o predefinite per quanto riguarda il sollevamento e l'abbassamento delle tapparelle (per farlo è sufficiente calibrare la corsa in base ai secondi necessari per il completamento dello svolgimento della stessa) o configurare il colore dei LED RGB che equipaggiano i singoli attuatori, o eventualmente escluderne l’attività in tutti quei contesti (ad esempio in camera da letto) nei quali le luci possono dare fastidio.
LE NOSTRE IMPRESSIONI NELL'UTILIZZO PRATICO
Terminata l’installazione e la configurazione - nella nostra prova, guidata da un elettricista, abbiamo impiegato circa un’ora per installare un interruttore, una presa comandata, un attuatore per tapparelle, un gateway e completare la configurazione via app - è possibile gestire la casa attraverso l’app Vimar View, scaricabile gratuitamente su App Store o Google Play Store.
L’applicazione Vimar si presenta con un’interfaccia molto essenziale e schematica, pensata fin dall’origine per semplificare l’interazione con l’utente: da un lato c’è la casa con i suo ambienti (sala, camere, cucina, ecc) , dall’altro i punti luce, le eventuali tapparelle elettriche e gli apparecchi collegati alle prese comandate, denominati secondo la prima configurazione dell’installatore. Dall’app è possibile accendere spegnere i singoli punti luce o le singole tapparelle, o i gruppi di stesse, leggere consumi delle singole prese e creare scenari predefiniti. Ad esempio è possibile creare uno scenario uscita per effettuare in un sol colpo lo spegnimento di tutte le luci e l’abbassamento di tutte le tapparelle.
Non è possibile, invece, impostare soglie di consumo differenti rispetto a quelle selezionate nella prima configurazione. Per modificare lo status quo occorre infatti chiamare l’installatore che provvederà a ricalibrare la soglia dall’app dedicata.
Va da sé che il vero valore aggiunto di un impianto elettrico connesso risieda nella possibilità di sfruttare l’interazione vocale. Sotto questo profilo, la soluzione Vimar può interfacciarsi sia con Amazon Alexa, sia con Google Home, sia infine con Apple HomeKit. Nella nostra prova abbiamo sfruttato un semplice Amazon Alexa Dot per associare i vari punti elettrici all’interno dell’app di Amazon e utilizzare da subito alcuni set di comandi predefiniti - ad esempio Alexa accendi/spegni le luci, Alexa alza/abbassa tapparella, Alexa alza tapparella al 50%. Da notare la possibilità di importare in prima battuta anche gli scenari creati sull’app Vimar, ad esempio lo scenario notte o lo scenario uscita, il tutto senza bisogno di ulteriori configurazioni.
CONCLUSIONI
Creare una casa intelligente sfruttando un famiglia di componenti elettrici pensati fin dall’origine per lavorare in modo integrato ha dalla sua alcuni vantaggi, primo fra tutti l’indipendenza dai dispositivi finali: non servono lampadine, piantane e altre soluzioni IoT, ci penseranno gli interruttori e gli attuatori connessi a gestire la comunicazione verso l’app mobile e/o l’assistente virtuale.
Sotto questo profilo, la soluzione Vimar ha dalla sua una gamma già piuttosto completa - composta da deviatori, attuatori per le prese comandate e per tapparelle/veneziane/tende - che può essere facilmente installata, anche su un precedente impianto Vimar, senza bisogno di sostituire placca e supporto portafrutto. La presenza a bordo della connettività Bluetooth 5.0 e di quella ZigBee abilitano infatti la creazione di una rete mesh interna per l’interoperabilità fra i singoli componenti, nonché la possibilità di utilizzare un qualsiasi hub compatibile, anche un semplice Echo Plus di Amazon, come bridge per il collegamento a Internet.
Molto utile, anche in ottica futura, la possibilità di monitorare i consumi elettrici: ad oggi si possono vedere solo quelli delle singole prese comandate e impostare singole soglie di sblocco; più avanti sarà possibile farlo anche in modo cumulativo per evitare sovraccarichi di corrente.
Resta da capire se e quando la soluzione potrà dialogare anche con il resto dei componenti connessi Vimar, primi fra tutti i termostati WiFi. Al momento non ci sono date certe, ma la società ha già fatto sapere di essere al lavoro su un’integrazione più ampia con il resto della sua produzione propria.
Contenuto in collaborazione con Vimar
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