Luigi Veccia: "Eco ed eclettica, ecco la mia nuova Daks"
di Federica MochiEcofriendly ed eclettica, con un twist ultra contemporaneo. La nuova Daks riparte da qui. "Il concetto di ecocompatibile sarà una delle principali novità che intendo innestare nel brand" spiega all'Adnkronos Luigi Veccia, stilista partenopeo fresco di nomina al timone dell'etichetta inglese di ready to wear e che il 18 febbraio prossimo sfilerà, per la prima volta con un co-ed show, durante la London Fashion Week. "Per questa collezione - spiega il designer - abbiamo lavorato con tessuti ecocompatibili come l'ovatta, la piuma riciclata e il poliestere riciclato ottenuto da bottiglie di plastica recuperate nell'oceano per trapuntini e piumini imbottiti. Il nuovo Daks vedrà al primo posto l'ecocompatibilità. E poi, per la prossima spring-summer lavororemo anche con la tracciabilità del cotone".
Classe 1975, Veccia vanta un'esperienza decennale nell’ufficio stile di Daks come designer del womenswear e degli accessori, e avrà il compito di ringiovanire il marchio che affonda le radici in 125 anni di storia coniugando il suo heritage con un'iniezione di brit-cool per dare nuova linfa alla maison. "Daks è marchio molto classico - fa notare Veccia - ma già a partire da questa collezione ci saranno degli innesti di novità importanti: ad esempio, per la maglieria abbiamo usato filati realizzati con tinture naturali cioè quelle che utilizzano sostanze come concentrati di frutta o elementi come la liquirizia, realizzati in collaborazione con una tintoria italiana".
Dopo il diploma in fashion design conseguito nel 1994 allo Ied di Roma, Veccia ha mosso i primi passi da Valentino per poi collaborare con tutti i big della moda. "Avevo 12-13 anni quando ho capito che volevo fare questo mestiere, ho sempre amato i tessuti" sottolinea lo stilista, la cui missione sarà quella di non tradire lo spirito timeless del brand - con i mitici capispalla e trench 'house check' diventati ormai iconici - e al tempo stesso portare una ventata di aria fresca. "Daks è un marchio con un taste anglosassone ma con un'estetica più eclettica - spiega ancora Veccia -. Voglio portare maggiore freschezza cercando sempre di coniugare tradizione con nuove eredità".
Guai, però, a parlare di stravolgimenti. "Bisogna sempre rispettare il brand per il quale si lavora - ammette Veccia - mai stravolgerlo. Io sono molto rispettoso dei canoni estetici del brand per il quale lavoro. Gli stilisti devono avere sempre le antenne alzate per percepire i cambiamenti della società. La moda non è solo 'stracci' ma un amplificatore di quello che avviene nel mondo. A volte si tende a provocare con certi concetti, io lavoro per un brand che non usa la provocazione come cifra stilistica".
Mentre finisce di ultimare la collezione, ispirata a un viaggio lungo la selvaggia costa atlantica, Veccia anticipa che i 43 look, oltre a rivolgersi alla clientela più classica e 'agé', strizzeranno l'occhio anche alle generazioni più giovani. "Stiamo lavorando sul concetto di athleisure - fa sapere Veccia - abbigliamento confortevole che possa tener conto delle esigenze delle nuove generazioni come il concetto di 'home hub'. Sempre più spesso le persone lavorano da casa e fanno smart working, ecco ci rivolgiamo anche a loro con un abbigliamento formale sporty-chic che sia consono al ruolo che ricoprono. Vogliamo parlare alle nuove generazioni senza dimenticare di rivolgerci alla classica donna Daks".