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(afp)

la Repubblica

Turchia, la scrittrice Asli Erdogan prosciolta da tutte le accuse

Rischiava una condanna fino a nove anni e quattro mesi di carcere con l'accusa di "propaganda a favore di un'organizzazione terroristica". Nell'agosto del 2016 era stata prelevata dalla polizia all'alba, con un blitz nel suo appartamento, incarcerata per quasi quattro mesi e liberata il 29 dicembre successivo

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"SONO ovviamente molto contenta e sollevata di essere stata prosciolta dalle accuse di terrorismo, totalmente insussistenti. Al tempo stesso mi auguro che tutti gli altri imputati, miei amici e colleghi, vengano assolti". Dal suo esilio in Europa la scrittrice Asli Erdogan commenta così la notizia proveniente dalla Turchia del suo proscioglimento "da tutte le accuse". Negli ambienti attorno all'autrice de "Il mandarino meraviglioso" (il suo primo libro in Italia pubblicato allora dall'editore Keller) si sottolinea che la pressione internazionale, e in particolare un appello sottoscritto a suo favore da importanti personalità del mondo della cultura, possano avere avuto un peso, nel momento in cui il governo di Ankara è criticato per molti aspetti, non ultimo quello decisivo che riguarda la libertà di espressione.

Asli Erdogan, che anni fa faceva parte del consiglio di amministrazione del quotidiano Ozgur Gundem, specializzato sulla questione curda, rischiava una condanna fino a nove anni e quattro mesi di carcere con l'accusa di "propaganda a favore di un'organizzazione terroristica". Nell'agosto del 2016 era stata prelevata dalla polizia all'alba, con un blitz nel suo appartamento. Era stata incarcerata per quasi quattro mesi e liberata solo il 29 dicembre successivo. "Un'esperienza durissima", commenta ancora oggi con Repubblica. Era anche accusata di avere attentato all'integrità dello Stato turco. Questa mattina, invece, la Corte di Istanbul ha finito per assolverla completamente dall'accusa di favoreggiamento di un'organizzazione terroristica, nella fattispecie il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Il suo avvocato Erdal Dogan ha spiegato che è anche caduta nei suoi confronti l'accusa di promozione della propaganda del terrore.

Il processo contro Asli Erdogan e altri otto imputati era iniziato nello stesso dicembre del suo rilascio. Cinque di loro erano presenti in tribunale a Istanbul, compresi l'autrice Necmiye Alpay e l'avvocato e attivista per i diritti umani Eren Keskin. Anche la Alpay è stata assolta, ma la vicenda giudiziaria non si è invece ancora conclusa per la Keskin e per gli altri imputati. Ozgur Gundem, quotidiano molto attento alla questione della minoranza curda sia in Turchia che negli altri Paesi, fu chiuso dalle autorità di Ankara nel 2016, subito dopo il fallito golpe del 15 luglio contro il presidente Recep Tayyip Erdogan. Da quel momento l'esecutivo conservatore di origine religiosa ha avviato una repressione che ha portato al licenziamento di circa 170mila persone e all'arresto di almeno 40mila, con l'accusa di affiliazione a organizzazioni golpiste e terroristiche.

Sono oggi 120 i giornalisti tuttora in carcere dopo il mancato colpo di Stato. Asli Erdogan vive da allora in Germania. Ha vinto numerosi premi letterari internazionali. Il prossimo 5 marzo uscirà in Italia il prossimo romanzo "La città dal mantello rosso", edito da Garzanti.