la Repubblica
Razzismo, il Cagliari bandisce a vita tre tifosi dallo stadio
Il club del presidente Giulini era finito nella bufera per i buu contro Lukaku durante Cagliari-Inter dell'1 settembre e aveva manifestato l'intenzione di "individuare, isolare ed estromettere dalla propria casa gli ignoranti". Gravina applaude e invita ad abbassare i toni, Dal Pino propone di estendere la sanzione agli stadi di tutta Italia
CAGLIARI - Tolleranza zero da parte del Cagliari contro il razzismo: il club sardo ha deciso di bandire a vita dallo stadio tre tifosi, che si erano resi protagonisti di "parole discriminatorie e offensive di carattere razzista durante le gare disputate alla Sardegna Arena nel corso degli ultimi mesi". Come ha spiegato la società in un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale, fondamentale per l'individuazione dei tifosi, titolari di biglietto occasionale nei settori Distinti e Tribuna, è stata "l'azione coordinata di steward e del personale preposto alla sicurezza interna del club".
"No alle lezioni di accoglienza e rispetto"
A inizio stagione, il Cagliari era finito nella bufera per i buu razzisti di parte dei suoi tifosi contro l'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku nella sfida dell'1 settembre. Probabilmente a questo si riferisce la precisazione, inserita nella nota del club, che "i tifosi del Cagliari, della città di Cagliari e di tutta la Sardegna, in termini di accoglienza e rispetto non hanno certo bisogno di prendere lezioni". Con il provvedimento stabilito dal Cagliari, i tre tifosi non potranno più entrare alla Sardegna Arena, per nessun tipo di manifestazione.
Gravina: "Bene, ora si abbassino i toni"
"Il calcio italiano sta combattendo una lotta senza quartiere contro il razzismo, per questo desidero congratularmi con il Cagliari Calcio per l'intransigenza che ha mostrato con questa decisione. La serietà e la determinazione del presidente Giulini sono sotto gli occhi di tutti, la Federazione sostiene con atti concreti lui e tutti i suoi colleghi in prima fila contro ogni forma di discriminazione, perché la piaga dell'inciviltà si può vincere solo scendendo in campo insieme". Questo il commento del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, dopo la decisione del club sardo di espellere a vita tre tifosi protagonisti di comportamenti razzisti. "Il calcio italiano ha bisogno di compattezza e condivisione di intenti per continuare quel processo di rilancio di cui tutti siamo protagonisti - ha aggiunto il numero 1 della Figc - L'iniziativa del Cagliari, così come quella dell'Hellas Verona di pochi giorni fa, che ha dotato gli steward di body cam, concorre a creare le condizioni ambientali migliori per far vivere lo spettacolo del calcio con gioia e serenità. Sono segnali di grande responsabilità, cui mi aspetto seguano anche comportamenti conseguenti da parte di tutti i tesserati - ha proseguito Gravina - ai quali rivolgo un invito ad abbassare i toni perché nelle ultime settimane abbiamo assistito ad atteggiamenti difficilmente tollerabili. Così come auspico che ci sia maggior rispetto per la classe arbitrale anche da chi è fuori dal nostro mondo, ma è spesso avvezzo alla polemica pretestuosa", ha concluso.
Dal Pino: "Estendere la sanzione a tutti gli stadi"
Anche il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha appoggiato con convinzione la decisione della società sarda: "Complimenti al Cagliari e al presidente Giulini per aver dato seguito con azioni concrete a quanto annunciato in tema di lotta al razzismo. Questa è la strada da seguire per allontanare per sempre comportamenti incivili dai nostri stadi". Dal Pino lancia un'altra proposta, per isolare sempre di più i razzisti: "Sarebbe auspicabile che l'interdizione di questi soggetti fosse estesa a tutti gli altri stadi della Serie A in modo che, come avviene in alcune realtà all'estero, non possano più assistere ad alcuna partita di calcio".
Il precedente Lukaku
Dopo la denuncia di Lukaku, il club sardo aveva espresso la propria solidarietà all'ex Manchester United e aveva spiegato di aver preso "con