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Il vissero più importante del felici e contenti, il cinismo terapeutico delle serie tv

“Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si chiedeva lo scrittore Raymond Carver e forse non sapremo mai darci una risposta. Nel frattempo, cinema e tv ci hanno fornito degli strumenti per capirne i meccanismi. Ma se il cinema punta all’irraggiungibile, all’amore da favola, la tv apre gli orizzonti della realtà con tutte le sue tragicomiche sfaccettature. Dal grande al piccolo schermo ecco come cambia la narrazione dell’amore e, forse, non è affatto un male.

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Un noto scrittore e drammaturgo statunitense, Raymond Carver, scriveva nel 1981 una raccolta dal titolo "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore". Ebbene, c'è forse domanda più difficile alla quale rispondere? Probabilmente no. Ognuno di noi ha una visione diversa di come debba essere vissuto un sentimento, in che modo bisogna affrontare una storia d'amore, eppure nessuno di noi ha una risposta concreta, diffusamente valida. Abituati a sognare guardando pellicole irrealistiche e strappalacrime, siamo stati educati ad un amore travolgente, un amore senza regole che, in maniera prepotente, riempie la vita delle persone. Un amore tipicamente cinematografico, dal quale, nel corso degli anni, buttando un occhio alla tv che ne fa tutta un'altra narrazione, ci siamo distaccati.

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in foto: Ryan Gosling e Rachael McAdams in "Le pagine della nostra vita"

Fateci caso, seduti nelle sale buie di un cinema qualsiasi, abbiamo pianto vedendo Rose e Jack attaccati ad una porta galleggiante, in procinto di affondare in una ghiacciata distesa oceanica. Abbiamo trattenuto i singhiozzi leggendo le lettere di P.S I love you, abbiamo sperato che Ryan Gosling riuscisse a costruire con le sue sole mani l'enorme casa di legno ne "Le pagine della nostra vita", per poi trascinarvi una ricca e innamorata Rachel McAdams. Ci siamo immedesimati nella sconsiderata e insanabile goffagine di Bridget Jones che, nonostante tutto, ha trovato il suo Darcy. Abbiamo sognato, volteggiando insieme ad una leggerissima Audrey Hepburn nei panni di Sabrina.

Il cinismo amoroso della tv

Insomma, abbiamo idealizzato l'amore in tutte le sue forme, e in fin dei conti come non farlo? Ci ha pensato la televisione, o per meglio dire le serie tv, a darci uno scossone e farci capire che, forse, l'amore arriva, ma non sempre in pompa magna. È curioso vedere come, con il passare degli anni, la trattazione fiabesca del sentimento amoroso prende le fattezze di un qualcosa di diverso, decisamente meno romantico e molto più tragicomicamente realistico. Da "How met your mother" a "Sex and the City" fino ad arrivare a "Modern Love" e "Fleabag", passando per Sex Education l'amore ha completamente cambiato forma.

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in foto: How I Met Your Mother
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in foto: Sex and The City
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in foto: Fleabag

Il vissero più del felici e contenti

Il cinema e la televisione non sono altro che la trasposizione iperbolica di quello che ci succede nella vita di tutti i giorni, e se il primo preme l'acceleratore sui sogni e fa volare la nostra fantasia chissà dove, aspettando di trovare l'amore nel giorno di Natale litigando per un paio di guanti, come accade a John Cusack e Kate Backinsale in Serendipity,  la seconda ci riporta con i piedi per terra e ci fa calpestare il terreno fangoso della realtà. Ma in fondo, cosa c'è di meglio di un amore così normalmente altalenante e in cui "il vissero felici e contenti" va conquistato ogni giorno? Nulla che varrebbe la pena di cambiare con una qualsiasi delle canoniche e prevedibili trame a cui siamo soliti dare un'opportunità.