L’allarme di Greenpeace in Antartide: i pinguini stanno sparendo
by Selena MarvaldiL’allarme di Greenpeace, le colonie di pinguini in Antartide sono crollate del 77%.
I cambiamenti climatici che hanno travolto il mondo intero stanno letteralmente causando danni importanti al nostro pianeta. Greenpeace ha inviato una nota in cui denuncia la scomparsa del 77% dei pinguini in Antartide in mezzo secolo. Una notizia sconvolgente che ha lasciato senza parole i ricercatori e che dovrebbe scuotere tutto il mondo. Gli scienziati durante una spedizione in Antartide, infatti, hanno trovato che il numero di pinguini negli anni si è notevolmente ridotto. Alcune colonie sono calate fino al 77%.
Le navi di Greenpeace monitorano le colonie di pinguini
Due navi di Greenpeace stanno attualmente solcando l’Antartide: si tratta delle rompighiaccio Esperanza e Arctic Sunrise e a bordo si trovano diversi ricercatori indipendenti che, insieme agli attivisti di Greenpeace hanno scoperto che la colonia di pinguini pgoscelide antartico è diminuita. Di solito questi animali, che vivevano su Elephant Island erano oltre 100mila esemplari di coppie. Oggi il numero è sceso a 52mila. Dopo questa scoperto ci sono state tantissime manifestazioni di sensibilizzazione sull’argomento e Heather J. Lynch, professore associato di ecologia ed evoluzione presso l’Università Stony Brook di New York, uno dei leader della spedizione ha dichiarato che questo tracollo del numero di esemplari di pinguini ci deve far riflettere. In 50 anni la situazione è notevolmente cambiata e pare che i cambiamenti climatici siano i principali responsabili
Le richieste di Greenpeace
Ciò che il team richiede è di creare al più presto dei santuari marini, non solo in Antartico, ma praticamente ovunque negli oceani del pianeta. L’importante è che gli animali abbiano la capacità e la possibilità di recuperare le energie in alcune aree protette dai cambiamenti climatici e dal lavoro dell’uomo che sta portando il clima ad una rapida evoluzione. Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia ha spiegato che a marzo, a New York, si dovrebbe arrivare ad un punto in merito ai negoziati per un accordo globale sugli Oceani. “C’è poco tempo da perdere” tuonano da Greenpeace. Effettivamente, chi meglio di loro sa come il clima sta cambiando e come questo ha un impatto notevole e a tratti veramente tragico sul nostro pianeta.
Dall’arrivo di Greta Thunberg in poi le cose stanno nettamente migliorando, ma non siamo arrivati ancora a nessun punto veramente di svolta. È infatti molto importante che il mondo intero, soprattutto per quanto riguarda i politici, si decidano a fare qualcosa e a unire le forze nell’ottica di un futuro migliore, anzi. Nell’ottica di dare un futuro ai nostri posteri e soprattutto al Pianeta stesso.