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Senegalese accoltellato: nessun razzismo, si era ferito da solo

Ricoverato in gravissime condizioni per un profondo taglio alla gola, il 27enne Sadio Camara aveva raccontato di essere stato insultato ed aggredito da due uomini per strada, suscitando grande clamore. Ora la verità: l'africano si sarebbe inventato tutto, dopo essersi provocato da solo la ferita

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Avrebbe mentito il cittadino straniero di nazionalità senegalese che la scorsa estate finì al pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona (L'Aquila) con una profonda ferita al collo. Interrogato su quanto gli fosse accaduto, il giovane extracomunitario aveva raccontato di essere stato aggredito da due individui e si era immediatamente parlato di attacco razzista. A distanza di mesi, la verità: l'africano si sarebbe inventato tutto.

L'intera vicenda risale allo scorso mese di luglio, quando il 27enne Sadio Camara aveva fatto ritorno in gravi condizioni al centro d'accoglienza di Pettorano sul Gizio, dove era ospite. Agli operatori accorsi in suo aiuto, lo straniero aveva raccontato di essere stato avvicinato da due uomini mentre faceva ritorno al suo alloggio dopo aver svolto la sua attività di servizio civile presso la casa di riposo della Casa Santa dell’Annunziata. Dopo averlo pesantemente insultato, gli aggressori si erano scagliati con violenza contro di lui, e durante lo scontro uno di loro lo aveva colpito alla gola con un coltello, mancando di poco la carotide.“Ti insegniamo noi a campare”, avevano poi commentato, mentre Camara si accasciava a terra, agonizzante.

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Senegalese racconta di essere stato aggredito. Poi confessa: "Ho mentito"

Il 27enne aveva poi raccontato di essere stato caricato sull'auto dei due malviventi, che lo avevano successivamente gettato ed abbandonato in un fosso. Dopo aver trascorso un'intera notte da solo e senza aiuto, Camara era riuscito a rimettersi in piedi ed a tornare al centro di accoglienza. Assistito inizialmente dal personale sanitario dell'ospedale di Sulmona, il giovane era stato poi trasferito presso la struttura ospedaliera di Avezzano, per poi raggiungere quella di Pescara, proprio a causa della gravità della sua ferita.

Interrogato dagli inquirenti impegnati nella ricerca dei responsabili, il 27enne non aveva tuttavia saputo fornire un racconto del tutto convincente. La sua vicenda, in ogni caso, provocò grande indignazione e diverse associazioni si mossero in suo favore, manifestando in strada contro quello che veniva già considerato come un episodio di razzismo.

A distanza di mesi, la verità. Interrogato a più riprese dagli agenti della squadra anticrimine, il senegalese ha continuato a fornire informazioni imprecise e lacunose, fino a decidere di confessare. Si era provocato da solo la ferita, nessuno lo aveva aggredito. Questa la notizia riferita oggi da “Il Germe”, che ha riportato quanto si legge sul verbale.

Condotto sul luogo del presunto attacco razzista, Camara aveva infine ceduto, raccontando la verità, e proprio in questi giorni l'inchiesta è stata chiusa. Il 27enne potrebbe essere accusato di simulazione di reato. Restano da capire le ragioni che possono aver spinto il senegalese a mentire, e se la sua ultima versione dei fatti sia realmente veritiera. A quanto pare, lo straniero si trova in una condizione di fragilità psicologica.