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"Profezia" del costituzionalista: "Ecco perché non si vota subito"

Il costituzionalista Stefano Ceccanti, deputato del Pd, spiega a ilGiornale.it che, a causa del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, un eventuale voto anticipato non potrà tenersi in primavera

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Mentre il botta e risposta tra Matteo Renzi e il premier Giuseppe Conte continua ad alimentare le fibrillazioni dentro il governo, si fanno sempre più insistenti le voci di un imminente ricorso al voto anticipato come unica soluzione alla crisi. Un voto che, però, come spiega a ilGiornale.it il costituzionalista Stefano Ceccanti, deputato del Pd, non potrà tenersi in primavera.

Cosa impedisce di votare prima di settembre?

"'Siamo di fronte a una sorta di semestre bianco di fatto. Il referendum costituzionale, a differenza di quello abrogativo, non è rinviabile una volta indetto e si svolge il 29 marzo. Tra varie scadenze, risultati, entrata in vigore, collegi, non si può sciogliere e votare prima".

Quali sarebbero tali scadenze?

"Occorrono circa quindici giorni per la proclamazione dei risultati del referendum, la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta e poi scattano altri quindici giorni per la vacatio legis prevista dall’articolo 73.3 della Costituzione. Si arriva così a fine aprile".

E poi cosa succede?

"A quel punto scatta la delega legislativa della legge 51/2019 che comporta uno schema di decreti, un parere parlamentare entro quindici giorni e i decreti definitivi: anche volendo non utilizzare tutti i due mesi è impensabile non usarne almeno uno. Quindi saremmo già almeno ai primi di giugno".

Se il governo cadesse nel giro di pochi giorni, in ogni caso, il Capo dello Stato dovrebbe comunque dare il via alle consultazioni. Esiste, dunque, la possibilità che, caduto il Conte-bis, nasca un altro governo e chi potrebbe guidarlo?

"Aspetterei a dare per morto l'attuale Governo. La notizia della sua morte mi sembra esagerata. In ogni caso prima andrebbe parlamentarizzata la crisi".

Ma, qualora nascesse, quale sarebbe il suo compito? Emanare una nuova legge elettorale in senso proporzionale?

"Siccome non sono affatto convinto che il Governo cada, non mi sembra che ci si possa addentrare in queste ipotesi".

Se si vota prima che si svolga il referendum costituzionale, la riduzione dei parlamentari slitta di una legislatura?

"Non sarebbe comunque più possibile votare prima del referendum. A quel punto non sarebbe pensabile di votare prima dell'operatività della riforma, cioè almeno prima di settembre".

Crede che il Pd stia cedendo troppo sulla prescrizione? Ha ragione chi dice che l'agenda di governo la sta dettando il M5S?

"Le difficoltà del Governo hanno poco a che fare con la prescrizione. C'è una difficoltà elettorale di Italia Viva stando dentro questa maggioranza, ammesso che la sua situazoine migliori uscendo. L'agenda è peraltro in corso di ridefinizione con vari tavoli. Il problema è che chi ha scelto di far partire pochi mesi fa il Governo dovrebbe battersi dentro il perimetro della maggioranza per far valere i propri argomenti, specie se giudica di averne di solidi".

Qual è l'obiettivo di Renzi? Un nuovo governo a guida Pd o le elezioni?

"Uscire da questa maggioranza, dato che la permanenza in essa è vista come la situazione peggiore. Ovviamente non le elezioni, che comunque non ci saranno. O determinare un altro governo o stare all'opposizione di questo mi sembrano gli scenari preferiti. Che migliorino la situazione del Paese e quella di Iv, nel caso, lo vedremo".

La potrebbe risolversi dando a Italia Viva un ministero di peso oppure facendola partecipare alla spartizione di quelle famose 400 poltrone che vengono indicate come il vero nodo della diatriba?

"No, non banalizziamo".

Calendario alla mano, quindi, non si potrebbe votare contestualmente sia per le elezioni Politiche sia per il referendum costituzionale? Mattarella dovrebbe sciogliere oggi le Camere. Giusto?

"Ci vogliono circa 2 mesi tra scioglimento ed elezioni; anche sciogliendo ora non si potrebbe votare né prima del referendum né insieme".

Il voto a settembre è così un'eresia?

"A settembre volendo si potrebbe anche votare, ma questo vorrebbe dire presentare le liste ad agosto con problemi per chi deve raccogliere le firme e rischiare già l'esercizio provvisorio perché tra nuove Camere e nuovo Governo non sarebbe facile approvare la legge di bilancio entro dicembre. Quindi possibile, ma altamente improbabile anche perché c'è un altro elemento da considerare".

Quale?

"La legge costituzionale sulla riduzione dei parlamentari prevede all'articolo 4 che non si possa comunque votare coi nuovi numeri prima di 60 giorni dall'entrata in vigore, che in sostanza coincidono coi tempi della delega. Per cui, se anche si volesse esercitare la delega in un mese ne passerebbe comunque un altro a causa di quella norma. Quindi prima di fine giugno non si può comunque sciogliere".