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L'Austria "chiude" il Brennero: stop ai tir e alle merci italiane

Vienna impone il blocco ad alcune tipologie merceologiche: come cereali, cemento e tubi. Discriminate e danneggiate le imprese italiane. Export "in crisi"

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Carta, cartone, calce, intonaco, gesso, tubi, prodotti minerali liquidi, cemento, cereali. L'Austria ha deciso unilateralmente di "chiudere" il Brennero a tutte queste merci italiane, discriminando e danneggiando di fatto il lavoro e il business di moltissime imprese nostrane, attive sul fronte dell'esportazione.

Il nodo da sciogliere è bello grosso e non a caso proprio quest'oggi, giorno di San Valentino, è in programma proprio al Brennero un faccia a faccia tra Adina Valean – commissaria dell'Unione Europea ai Trasporti – e Paola De Micheli, ministra dem alle Infrastrutture.

L'incontro sarà occasione per effettuare una visita di sopralluogo al cantiere del nuovo tunnel ferroviario in costruzione tra il confine tra Italia e Austria. Ma il summit è stato organizzato soprattutto per sedersi al tavolo per trattare sui divieti adottati dal governo di Vienna circa il traffico pesante nel Tirolo austriaco.

Infatti, come scrive Il Sole 24 Ore, è dal primo gennaio del 2020 che nel Paese guidato dal cancelliere Sebastian Kurz sono entrati in vigore i divieti di transito per alcune classi di merci, così come per i veicoli "Euro", perché il transito dei tir provocherebbe (troppo) inquinamento.

Il quotidiano economico, inoltre, riporta anche il duro giudizio della Camera di commercio di Bolzano per il giro di vite imposto dall'esecutivo austriaco: "Le varie misure tirolesi, tra cui il divieto settoriale, in pratica si traducono in una chiara discriminazione e in un danno economico per le imprese italiane e tedesche".

L'Anita, l'associazione di auto-trasporto di Confindustria, ha redatto e inviato un report alla titolare del Mit, sottolineando come l'unico sentiero da percorrere in risposta alla stretta di Vienna di quello del "ricorso da parte del governo italiano alla Corte di giustizia Ue sui tre provvedimenti che sono in palese contrasto con le regole comunitarie".

I tre provvedimenti citati dall'Anita sono: "1) Divieto settoriale, in quanto sproporzionato e discriminatorio; 2) pedaggio autostradale notturno da Innsbruck al Brennero, in quanto superiore ai limiti massimi consentiti dall'Europa; 3) divieti di transito notturni, divieti di sabato mattina e sistemi di dosaggio, in quanto contrari alla libera circolazione e non funzionali al perseguimento di finalità ambientali".

Il Sole 24 Ore, infine, riporta anche la presa di posizione di Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto, contro Arno Kompatscher, governatore del Trentino Alto Adige (favorevole al blocco dei tir sul Brennero): "L'impero austroungarico è finito da tempo. Adesso l'Austriafa parte della Comunità europea per scelta sua e che per entrare ha sottoscritto precisi impegni tra i quali rientra la libertà di circolazione…".