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Gruppo di residenti Oasi Francescana e volontari intenti nella preparazione dei dolci
L'iniziativa

"Botteghe della fiducia": a Oristano si fa squadra contro la solitudine

Obiettivo dell'iniziativa è favorire la socializzazione e la relazione tra gli anziani residenti nelle strutture di riposo del territorio

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Condivisione, spensieratezza, volontariato e l'entusiasmo del fare insieme.

Sono stati questi gli elementi che hanno caratterizzato il ciclo di incontri laboratoriali del progetto sociale "La bottega dei dolci" promosso dall'organizzazione di volontariato Anteas nazionale all'interno del progetto "Botteghe della Fiducia: da soli a solidali" e coordinato dall'Anteas Sardegna, dall'Anteas Oristano e dall'Anteas Cabras.

Al centro del percorso, la prevenzione della solitudine attraverso momenti di incontro per favorire la socializzazione e la relazione tra gli anziani residenti in alcune strutture di riposo dell'oristanese. Dopo le tappe delle scorse settimane a Paulilatino, Seneghe e Arborea, il progetto si è concluso nell'Oasi francescana di Oristano.

Il progetto ha coinvolto numerosi volontari che hanno collaborato a tutto l'iter mettendo a disposizione il loro tempo e la professionalità. Tra questi, due pasticcere del laboratorio artigianale "Dolci sardi" di Oristano.

I residenti delle strutture, i volontari e i familiari e le persone anziane del territorio hanno collaborato con entusiasmo in tutte le fasi dell'organizzazione, preparazione dei papassini, ciambelline, gueffus, pippias de zuccuru e della degustazione degli stessi. L'organizzazione delle giornate è stata supportata da una giornalista, esperta in conduzione eventi, Marinella Arcidiacono e da uno psicologo, esperto in facilitazione di gruppo, Stefano Porcu, che collaborano attivamente con Anteas Sardegna.

"Sono soddisfatto - ha detto Massimo Murtas, presidente Anteas Oristano - abbiamo regalato un sorriso. Noi tutti abbiamo bisogno di solidarietà. Proviamo ad essere più solidali, appropriamoci di questo, facendolo nostro e condividiamolo. A volte c'è troppo egoismo. Ogni tanto andiamo a trovare una persona che è da sola e facciamole un po' di compagnia e capire che 'il mondo è ancora aperto'. Quando si riesce a portare a casa un sorriso di una persona anziana o di un bambino, si ha un motivo in più per svegliarsi, reciprocamente, felici la mattina".

Non sono mancate, anche in questa occasione, esternazioni di gioia e sorpresa da parte di alcune signore, destinatarie del progetto.

"Abbiamo vissuto qualche ora nella gioia e in festa. Mi ha fatto ricordare i tempi antichi, quando facevamo questi dolci in casa e per l'azione cattolica" ha detto la signora Anna Maria. A lei, hanno seguito la signora Giovanna, la quale ha replicato: "Abbiamo passato un pomeriggio diverso. Sono troppo contenta" e la signora Apollonia "Mi è piaciuto molto fare i dolci tutti insieme. Sono felice".

A rafforzare il loro messaggio, la gioia della signora Elvira, la più longeva del gruppo col suo primato di ben 100 anni. Tutti insieme, attorno ad un tavolo per condividere saperi, esperienze, ricordi, vissuti e la consapevolezza e l'importanza dello "stare" e del "fare insieme" in uno scambio intergenerazionale.

"Mi è piaciuto molto il contatto umano - ha detto Felicity Rowe presidente Anteas Cabras - credo sia molto importante coinvolgere le persone in questo tipo di attività, in cui non solo c'è condivisione del momento presente ma anche del ricordo, delle esperienze personali e del vissuto. Spero - aggiunge - che si possa, in futuro, proseguire con il progetto anche in altri territori".