la Repubblica
Air Italy, liquidazione con possibilità di licenziamento per 1.450 dipendenti
I liquidatori ai lavoratori: "Verranno prese in considerazione tutte le possibilità di cessione di rami d'azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o di parte dei posti di lavoro". Il Mit covoca sindacati e regioni, De Micheli alla società: "Cambiare procedura"
MILANO - Licenziamento collettivo per tutti i 1.450 dipendenti Air Italy: lo hanno prospettato questa mattina i commissari liquidatori della compagnia ai dirigerenti riuniti in conference call a Olbia e Malpensa. Nelle prossime settimane si liquida tutto e poi partiranno le lettere di licenziamento, il messaggio recapitato. Si tratta di 900 occupati a Milano Malpensa, mentre gli altri sono a Olbia.
In una nota la società dettaglia: "I liquidatori - si legge - hanno illustrato ai dipendenti la possibile evoluzione della procedura di liquidazione, confermando l'intenzione di adottare tutte le misure possibili di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura di liquidazione stessa. Verranno prese in considerazione tutte le possibilità di cessione di rami d'azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o di parte dei posti di lavoro".
Al momento non è partita alcuna lettera di licenziamento, dunque: la società parla della conferma della procedura di liquidazione in bonis, un iter che secondo il codice civile prevede 75 giorni di tempo, quindi entro maggio, per dare corso al licenziamento collettivo. Nel frattempo, spiega la stessa nota, la società si è impegnata ad esplorare la strada della cessione del ramo d'azienda per cercare di salvaguardare il più possibile i lavoratori.
L'evoluzione della situazione è nel radar del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha convocato per giovedì 20 febbraio un tavolo con i sindacati e le regioni Sardegna e Lombardia. La titolare Paola De Micheli, che già nei giorni scorsi aveva espresso la sua irritazione per come è esplosa la crisi, ha scritto ai liquidatori per "formalizzare l'urgente richiesta di cambio della procedura, dal momento che la liquidazione danneggia pesantemente i lavoratori e la possibilità di garantire il trasporto aereo sulla Sardegna".
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Delle difficoltà nei cieli italiani ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Oggi ci ritroviamo in una situazione molto complessa, e' una delle maggiori sfide anche a livello politico". Conte ha fatto riferimento all'emergenza Air Italy ma anche ad Alitalia, su cui ha affermato: "Ci stiamo battendo perché questo importante asset non vada disperso, ha sottolineato: "Abbiamo bisogno del presidio di una compagnia di bandiera".
Tornando alla situazione della ex Meridiana, "ancora non è arrivata alcuna lettera di licenziamento. Ma arriverà non appena i liquidatori definiranno il percorso con i dirigenti aziendali. Non c'è alcuna intenzione della proprietà di fare alcunché: occorre evitare che partano le prime lettere", spiega all'Ansa il segretario della Filt Cgil regionale Arnaldo Boeddu. "Stiamo lavorando con il ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico per provare a cambiare la procedura ed evitare la liquidazione. Aspettiamo la convocazione dei due ministeri con cui andremo a parlare. Nel frattempo - incalza Boeddu - non bisogna arrendersi e fermarsi: vanno continuati presidi e assemblee, fino a quando non avremo risposte in questo senso".
Il leader della Filt ribadisce che "l'intera categoria e la stessa confederazione a tutti i livelli stanno chiedendo il blocco della procedura di liquidazione in bonis e la contestuale operatività della compagnia. Gli aerei e il personale di Air Italy, tutti devono tornare a poter svolgere il proprio lavoro e lasciare il tempo necessario alle parti in causa, dal governo nazionale alle istituzioni regionali alle organizzazioni sindacali, di evitare un vero e proprio dramma sotto l'aspetto occupazionale, sociale ed economico per tutto il Paese".