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Gianluigi Buffon (reuters)

la Repubblica

Juventus, la fiducia di Buffon a Sarri: ''E' questa la strada da seguire''

Il portiere, leader bianconero, si schiera con il tecnico: "Questa diversità è l'unica strada per ottenere un risultato straordinario"

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TORINO - L'aiuto di cui Sarri aveva bisogno, e che aveva quasi implorato dopo la sconfitta di Verona, gli è arrivato puntuale dalle persone più adatte: il presidente e la bandiera. La cena di lunedì è stata magari una circostanza fortunata (l'appuntamento risaliva a una settimana prima, ma poi era stato rinviato), però ha permesso a Sarri di far vedere che Agnelli gli è, almeno fisicamente, al fianco. A San Siro ha invece provveduto Buffon, che prima ha salvato l'allenatore con le sue quattro parate decisive e poi, in maniera ancora più decisiva, con le parole del dopo. Una bella mano, davvero: "Ma se anche non l'avesse chiesta sarebbe stato uguale. Il fatto che lo chieda è casomai una dimostrazione ulteriore della trasparenza della persona, e quando le persone sono così vanno aiutate ancora di più".

Buffon, dopo tutto, era stato richiamato alla Juve anche per questo: per cucire una sorta di rete di sostegno all'allenatore dopo che, negli anni, lo zoccolo duro della vecchia guardia si è andato progressivamente e inevitabilmente sfarinando, con l'addio di Marchisio e Lichtsteiner, il ritiro di Barzagli e la partenza di Buffon, richiamato in prima istanza anche per giocare un ruolo di rilievo dietro le quinte. Lo stesso Bonucci era stato riaccolto dopo la stagione milanista per un'urgenza di leadership, visto che nessuno dei giocatori acquistati negli ultimi anni ha avuto la forza, o le caratteristiche, per colmare i vuoti che si aprivano. Neanche Ronaldo, che è sostanzialmente un individualista. E l'infortunio di Chiellini, che ha tenuto il capitano a lungo ai margini del gruppo, è stato un altro brutto colpo per i delicati equilibri interni.

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L'investitura di Buffon a Sarri ha il suo peso, anche se dietro le sue parole si scorge l'esistenza di problemi e tensioni non facilmente tenuti a bada. "Nell'ottenimento del risultato di questa semifinale", dice il portiere, "non c'è solamente lo zampino mio ma quello di tutti, di chi vuole bene alla Juve e crede in determinati progetti, di chi si vuole spendere per qualcosa di diverso, perché questa diversità è l'unica strada per ottenere un risultato straordinario. È quella da seguire". Il sottinteso è che al cambiamento qualcuno non è sembrato ben disposto, che abbia fatto delle resistenze, che fatichi a digerire la filosofia e i metodi di un allenatore così geneticamente lontano dalla natura stessa della Juventus. Magari qualche dubbio lo coltiva pure Buffon, che tuttavia ha il carisma, la maturità, il peso e il senso di responsabilità per ragionare solamente in termini di bene comune: "Siamo pagati anche per questo e ci sono ruoli molto chiari: la strada la indica l'allenatore, sempre e comunque". E qui viene un sospetto: qualcuno, all'interno della Juventus, ha forse messo in discussione questo dogma?

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Bentancur: "Alla Juve bisogna dare sempre di più"

Dopo le parole di Buffon, corso in aiuto di Maurizio Sarri, è arrivata l'analisi di Rodrigo Bentancur sul cammino della Juventus fino a oggi. Un bilancio decisamente positivo per il centrocampista uruguaiano, che ha spazzato via le critiche: "La squadra sta bene, molto bene, siamo primi in classifica, siamo arrivati da primi agli ottavi di finale di Champions e siamo in semifinale di Coppa Italia - sottolinea Bentancur ai microfoni di Sky Sport -. Dobbiamo migliorare un po' dal punto di vista del gioco, ma la strada è giusta: stiamo lavorando per migliorare". 

Anche nelle difficoltà, come dimostrato nel match di San Siro con il Milan, la Juventus riesce comunque a portare a casa il risultato. Il pareggio non garantisce l'accesso alla finale, visto il ritorno ancora da giocare a Torino, ma regala certezze alla Juventus e a Bentancur: "Una partita durissima ma credo che abbiamo fatto bene, in uno stadio difficilissimo. Ora siamo concentrati sul ritorno a casa nostra". Prima, però, c'è il Brescia in casa, seguito dal match di Champions con il Lione: "Contro il Brescia vogliamo fare una bella prestazione, sappiamo che dobbiamo vincere e portare a casa i tre punti per restare primi - ha dichiarato l'uruguaiano -, perciò stiamo spingendo. Alla Juve bisogna sempre dare di più: è quello che mi hanno fatto capire fin dal primo giorno ed è la cosa più importante che ha portato questa squadra a vincere così tanto negli anni".