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Air Italy, licenziamento collettivo per tutti i 1450 dipendenti. In arrivo le lettere

L’annuncio arriva al termine del primo confronto, in conferenza telefonica, questa mattina tra i liquidatori incaricati e i dipendenti dell’ex Meridiana, di base a Malpensa e a Olbia. Peraltro i lavoratori al momento non hanno alcun ammortizzatore sociale, come spiegano i sindacati.

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Una comunicazione ufficiale ancora non esiste, ma la notizia è già arrivata a ognuno dei 1450 dipendenti di Air Italy, messa in liquidazione dopo solo due anni di attività: licenziamento collettivo per tutti. "Questa mattina – spiega una nota della compagnia – si è svolto un primo confronto, in conferenza telefonica, tra i liquidatori incaricati e i dipendenti di Air Italy, basati a Malpensa e a Olbia. I liquidatori hanno illustrato ai dipendenti la possibile evoluzione della procedura di liquidazione, confermando l’intenzione di adottare tutte le misure possibili di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura di liquidazione stessa". Già dai prossimi giorni partiranno le lettere di licenziamento. L'annuncio arriva al termine del primo confronto, in conferenza telefonica, questa mattina tra i liquidatori incaricati e i dipendenti di Air Italy, di base a Malpensa e a Olbia.

Nessun ammortizzatore sociale per i dipendenti di Air Italy

Il 12 febbraio gli azionisti della ex Meridiana, Alisarda e Qatar Airways attraverso AQA Holding, “a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato” hanno deciso all'unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis. Al momento, mentre il governo sta cercando di mediare una soluzione, per i dipendenti non è previsto alcun ammortizzatore sociale. Niente cassa integrazione, solo il Naspi (indennità mensile di disoccupazione), come spiegano i sindacati: ”Se partirà la procedura come è stata annunciata questa mattina – dicono i sindacalisti che provano a riportare la calma tra assistenti di volo e piloti – per chi perde il lavoro ci sarà solo un indennizzo di disoccupazione, senza i classici ammortizzatori sociali. Questa sarebbe una seconda mazzata: per questo chiediamo alle istituzioni di fermare le iniziative dei liquidatori”.