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Image Credits: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute/Roman Tkachenko 

la Repubblica

New Horizons, la formazione dei pianeti senza impatti

La nuova teoria sulla nascita degli ammassi di materia è basata sui dati raccolti dalla sonda Nasa ai confini del Sistema solare

LA formazione dei pianeti potrebbe essere stata meno violenta di quanto pensiamo. E' una piccola rivoluzione nell'astrofisica quella che gli scienziati hanno presentato al meetong dell'American Association for the Advancement of Science di Seattle presentando i dati raccolti dalla sonda New Horizons. Gli ammassi di materia non sarebbero frutto di collisioni e impatti catastrofici, sostengono gli esperti, quanto di raggruppamenti progressivi. Una ipotesi che il coordinatore della ricerca, Alan Stern, ha definito una "scoperta di stupenda grandezza" in un'intervista per la Bbc.

A chiarire questa ipotesi è stata l'osservazione di Arrokoth (che vuol dire "cielo" nella lingua nativo americana Powhatan / Algonquian), un elemento che si trova a una distanza di oltre sei miliardi di chilometri dal Sole, in una regione chiamata fascia di Kuiper ed è stato osservato grazie alle immagini della sonda Nasa, passata nelle vicinanze dell'oggetto circa un anno fa.

"Abbiamo potuto verificare la validità di una delle esistenti teorie sulla formazione dei pianeti. Sapevamo che le ipotesi contemplavano collisioni o accostamenti. Dalle analisi non sono emersi segni di impatti violenti, non abbiamo notato fratture o appiattimenti, e questo ci fornisce delle risposte importanti", prosegue il ricercatore, ricordando che la teoria dell'"agglomerato delicato" è stata sviluppata circa 15 anni fa da Anders Johansen dell'Osservatorio di Lund, in Svezia.

"E' un momento speciale. Ricordo quando ero uno studente di dottorato e mi sentivo molto nervoso per questi nuovi risultati perchè erano molto diversi da quelli precedenti. E' un vero sollievo sapere che i miei calcoli erano giusti", dichiara Johansen dopo aver appreso la notizia. Arrokoth è stato scoperto sei anni fa, e all'epoca il suo "nome" era 2014 MU69. Lo scorso anno, durante il sorvolo della sonda New Horizons, era stato ribattezzato "Ultima Thule", dal luogo lontano ai confini del mondo conosciuto della cultura classica, sostituito però per la seconda volta dato l'utilizzo della locuzione da parte dei nazisti per indicare la patria della razza ariana.