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Lo striscione apparso davanti al Monumento ai caduti

Polveri sottili, Strada Comune: «Cambiamo aria e facce»

MACERATA - La civica di sinistra ha piazzato due striscioni al Monumento ai Caduti

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Due striscioni sono apparsi questa notte sotto il Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria a Macerata. Piazzati da Strada Comune, lista civica di sinistra, recitano: “Polveri sottili e solite facce: Cambiamo Aria”. Strada Comune ha rivendicato la paternità dell’iniziativa che ha l’obiettivo di «sensibilizzare la popolazione su di un tema fondamentale per la salute ed il benessere di tutti noi, l’inquinamento della nostra città, troppo spesso sottaciuto nel dibattito pubblico. Macerata infatti, secondo un rapporto di Legambiente è una di quelle città ad aver superato i limiti per le polveri sottili e l’ozono ma nonostante tali datti oggettivi l’Amministrazione Carancini ha da sempre negato che la nostra città fosse inquinata: questo perché i dati relativi al inquinamento atmosferico a Macerata vengono analizzati da un’unica centralina posizionata a Collevario, in una zona quasi agricola, lontana da fonti di inquinamento e dalle grandi arterie di collegamento».

Da qui la scelta della lista di posizionare i suoi striscioni in uno degli snodi viari più trafficati e laddove un tempo era posizionata proprio una centralina di rilevamento dello smog. «Il Monumento ai Caduti, inoltre,  – si legge in una nota firmata da Alberto Cicarè e Irene Giacchetta – guarda verso corso Cavour, che nella nostra visione di città, da semplice strada di scorrimento dovrà diventare uno spazio dedicato al commercio e al passeggio. Noi di Strada Comune riteniamo che per un tema cosi delicato sia necessario un approccio totalmente diverso rispetto ai soliti noti che stanno governando la città da ormai troppi anni negando alla radice il problema. Proponiamo come prima mossa quella di avviare una rete di monitoraggio in modo tale da avere un quadro completo sulla situazione dell’inquinamento a Macerata così da poter programmare ed attuare le iniziative più opportune al fine di salvaguardare il bene comune più importante per tutti noi: la nostra salute».

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