Il sindaco di Budapest chiede fondi diretti all'Ue

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Il sindaco ambientalista di Budapest, Gergely Karácsony è venuto a Bruxelles alla testa di un gruppo di borgomastri liberali dei Paesi dell'Est per chiedere fondi per combattere cambiamento climatico ed euroscettismo.

Sándor Zsíros, di euronews, lo ha intervistato.

State chiedendo fondi all'Unione europea per fronteggiare Orban in Ungheria e Kaczinsky in Polonia?

Non chiederemmo mai all'Unione europea di prendere posizione nei nostri dibattiti di politica interna, ma guardiamo alla realtà: questi governi stanno davvero impedendo alla politica comunitaria di andare avanti, si focalizzano spesso su dibattiti distruttivi e non costruttivi. Noi rappresentiamo città filo-europee che condividono invece le posizioni politiche di Bruxelles. Allo stato attuale, l'impalcatura istituzionale dell'Unione si basa sul sostegno centralizzato degli Stati membri che finisce per finanziare involontariamente anche i governi avversari. Dare fondi alle città potrebbe cambiare molto le cose."

Karácsony accusa chiaramente il premier sovranista Victor Orban di voler deprivare Budapest dei fondi europei per pura vendetta politica. Gergely Karácsony è stato eletto a ottobre del 2019 alla testa di un partito liberale e verde che letteralmente significa "Dialogo",

Quali prove avete a riguardo?

Ci sono molte fughe di notizie uscite sui giornali che dicono che il governo tenterà di stabilire la distribuzione dei fondi europei nominando delle aree specifiche da cui verranno escluse quelle governate dai partiti di opposizione. Queste sono solo voci, ma una cosa certa la posso dire in qualità di sindaco di Budapest, eletto direttamente dai cittadini; il governo non ha avviato nessuna discussione con me su quali progetti realizzare con i soldi del budget europeo assegnati per i prossimi sette anni". Un silenzio preoccupante soprattutto se si pensa a quanti progetti si potrebbero finanziare con il nuovo Green Deal.

II sindaco di Budapest è firmatario di una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, per chiedere fondi diretti alle capitali europee, indirizzati soprattutto a progetti ecocompatibili.

La lettera è stata sottoscritta anche dai sindaci di Milano, Bratislava, Praga, Varsavia, Berlino, Vienna, L'Aia, Atene, Riga, Vilnius, Tallinn, Francoforte, Kosice e Strasburgo.