Il boss Graviano rivela: "Concepii mio figlio al 41bis grazie a distrazione agenti"

Il capomafia di Brancaccio, collegato in videoconferenza al processo di Reggio Calabria, torna a palare di Berlusconi: "Ha tradito anche Marcello Dell’Utri”

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Graviano

Tutta l’attenzione è sulle parole che il boss mafioso Giuseppe Graviano torna a pronunciare su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, ma la sua testimonianza in videoconferenza al processo sulla ndrangheta a Reggio Calabria rivela un altro inquietante particolare: “Non racconterò mai a nessuno come ho concepito mio figlio mentre ero al carcere duro, perché sono cose intime mie. Dico solo che non ho fatto niente di illecito, ci sono riuscito ringraziando anche Dio e sono rimasto soddisfatto. Non ho chiesto alcuna autorizzazione, ma ho approfittato della distrazione degli agenti del Gom...”.

Un figlio concepito mentre era al 41 bis, che quindi, stando alla testimonianza del capomafia di Brancaccio, era facilmente aggirabile. Ci sono le intercettazioni a raccontare quanto sarebbe accaduto nel 1996. “Io tremavo, lei era nascosta ni robi ( tra la biancheria, ndr). E dormivamo nella cella assieme, cose da pazzi. Tremavo, tremavo”. Questo aveva raccontato Giuseppe Graviano al compagno di cella, non sapendo di essere intercettato in carcere dai magistrati del processo Trattativa Stato-mafia. “Vedi che fare il figlio nel carcere, questo per me è stato un miracolo”, aveva detto ancora come hanno registrato le cimici in carcere. Oggi Graviano si limita a parlare di “distrazioni del Gom”. E ci tiene a sottolineare che “i politici non c’entrano niente...”.

Fino a pochi anni fa si pensava che Giuseppe Graviano e suo fratello Filippo avessero fatto ricorso all’inseminazione artificiale. Invece, erano riusciti a organizzare una notte d’amore all’Ucciardone. Anche Filippo Graviano è riuscito a diventare padre in carcere. Si chiamano tutti e due Michele i figli dei boss, come il nonno, ucciso a Brancaccio. E quando il pm gli legge alcuni passaggi si innervosisce e dice imbarazzato: “Dottò, ma perché mi deve leggere queste cose? Cosa c’entrano con il processo. Non interessa niente a nessuno...”. E aggiunge: “Si figuri se andavo a raccontare ad estranei quello che facevo con mia moglie”, e mette così in dubbio le trascrizioni delle intercettazioni.

C’è spazio anche per parlare nuovamente di Silvio Berlusconi nella testimonianza di Giuseppe Graviano. “Silvio Berlusconi ha tradito anche Marcello Dell’Utri” dice. “Le leggi che ha fatto Berlusconi hanno danneggiato anche Dell’Utri, che è stato condannato”. E ribadisce: “Le leggi approvate da Berlusconi hanno danneggiato anche Dell’utri e tutti i detenuti al 41 bis”. Nel 2016, il boss
si era rivolto al codetenuto Umberto Adinolfi, che stava per essere scarcerato, per chiedergli di “fare arrivare un messaggio a Silvio Berlusconi” che “doveva mantenere gli impegni presi” e per “ricordargli che sono ancora vivo, a differenza di mio cugino Salvo che nel frattempo è morto. E i patti vanno rispettati. Doveva rispettare un accordo che riguardava alcuni investimenti fatti con mio nonno”.