Coronavirus, 17enne pronto al rimpatrio/ Volo a Wuhan per riportare Niccolò in Italia

Coronavirus, volo verso Cina per riportare il 17enne Niccolò di Grado in Italia: domani il rimpatrio da Wuhan, pronto il reparto dello Spallanzani

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È partito questa mattina da Roma il volo dell’aeronautica militare – attrezzato con tutte le strumentazioni atte ad isolare eventuali febbre e sintomi da Coronavirus – che domani riporterà in patria il 17enne Niccolò dopo le ultime settimane di “tira e molla” tra Cina e Italia. A bordo c’è anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri assieme ad un team di medici e infermieri: «ritorneremo nella giornata di sabato» ha spiegato ieri il n.2 della Sanità alla trasmissione Piazzapulita su La7. Nel frattempo, il reparto dello Spallanzani si prepara ad ospitare il 17enne di Grado per tutti i controlli di rito atti a scongiurare il Covid-2019: «Aspettiamo allo Spallanzani il 17enne, in queste ore si sta valutando e decidendo. Siamo sempre a disposizione qualora ci venga richiesto e i nostri professionisti dello Spallanzani sono a disposizione. E’ una scelta però che compete al ministero della Salute e degli Esteri che stanno gestendo il rientro», ha spiegato questa mattina l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

CNA “LIBERA” IL 17ENNE: OK AL VOLO

Dopo giorni di discussioni e un mezzo sconto diplomatico, arriva il via libera finalmente per il rientro in Italia del 17enne di Grado: «Le autorità cinesi hanno autorizzato il volo speciale dall’Italia per rimpatriare Niccolò» fanno sapere fonti della Farnesina all’Ansa. Il volo dell’Aeronautica Militare dovrebbe partire domani dall’Italia e atterrare sabato a Wuhan, nella città-focolaio del Coronavirus: l’intera operazione è coordinata dall’Unità di Crisi della Farnesina in raccordo con i ministeri della Difesa e della Salute e con il contributo della Protezione Civile. Nelle ultime ore è intervenuto anche il direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, il dottor Giuseppe Ippolito per provare a limitare “l’infodemia” di queste settimane: «la percezione del rischio legato al diffondersi dell’emergenza da Coronavirus è esagerata, perché la risposta globale dei media a SARS-CoV-2 rimane sbilanciata, in gran parte a causa della continua evoluzione dello scenario». Ancora il n.1 dello Spallanzani avanza in un editoriale pubblicato su Lancet Respiratory Medicine «Il volume delle informazioni che vengono trasmesse alle autorità sanitarie, e che da queste vengono comunicate al pubblico supera la capacità dei media di collegarle ed analizzarle utilmente, verificandole con altri dati. Questa incapacità di validare le informazioni può alimentare le speculazioni, generando quindi preoccupazione nei media e nel pubblico».

NICCOLÒ A WUHAN: SCONTRO ITALIA-CINA

Per due volte bloccato dalla febbre e dalle regole stringenti applicate in Cina nel pieno dell’epidemia da Coronavirus, ora però bloccato direttamente dal Governo di Pechino che ha impedito lo sbarco dell’aereo militare giunto dall’Italia per portarlo a casa: la storia di Niccolò, il 17enne di Grado fermo a Wuhan da quando è iniziato il contagio del Covid-19 (il nome della malattia prodotta dal coronavirus “Sars-Cov-2”), è diventato un autentico caso diplomatico sull’asse Roma-Pechino. Come ricordavamo già nei giorni scorsi, la vicenda del giovane italiano bloccato a Wuhan da giorni è ai limiti dell’assurdo: il 3 febbraio scorso è stato fermato sulla scaletta dell’aereo praticamente, perché evidenziata qualche linea di febbre. Poi i test per scongiurare il pericolo Coronavirus che per fortuna si rivelano negativi: a quel punto prova a far parte del secondo equipaggio di italiani rimpatriati dopo lo scoppio dell’epidemia in tutta la Cina (domenica scorsa, ndr), ma anche qui la febbre non lo abbandona ed è costretto a non far parte dei 8 connazionali di rientro in Italia. È così intervenuto, su forte pressione della famiglia, il Ministro degli Esteri Di Maio per garantire un prossimo volo militare “speciale” per il 17enne in modo da farlo tornare in patria, anche perché negativo ad ogni test sul Coronavirus: così il volo è stato preparato e doveva arrivare già oggi all’aeroporto di Wuhan ma ancora una volta il rientro è stato bloccato.

17ENNE ANCORA BLOCCATO IN CINA: IL CASO DIPLOMATICO

Come spiegano il Corriere della Sera e il Messaggero, citando le fonti della Farnesina, la torre di controllo cinese ha negato l’autorizzazione all’atterraggio dell’aereo italiano: così lo stesso Ministero degli Esteri ha spiegato che per «motivi pratico-logitistci» di priorità hanno fatto rinviare l’operazione. «A Wuhan stanno infatti atterrando velivoli che trasportano generi di prima necessità, mascherine, disinfettanti e altri prodotti agli 11 milioni di abitanti della megalopoli in quarantena da giorni», spiega Il Giornale ed è solo quando si creerà un “varco” la Cina darà il suo ok all’atterraggio e così Niccolò potrà tornare a casa. Caso “finito”? Non è detto, visto che dietro la motivazione ufficiale del blocco al volo per il 17enne italiano potrebbe esserci dell’altro: il Governo di Pechino non ha nascosto la forte irritazione per la scelta di Giuseppe Conte e del Ministro Speranza di bloccare tutti i voli da e per la Cina (unico Paese in Europa con un iter del genere). Gli effetti sui rapporti già non idilliaci con il nostro Paese potrebbero dunque anche ripercuotersi sul destino a breve termine di questo ragazzo da giorni bloccato in una città dove è scoppiata la più grave epidemia degli ultimi 30 anni, pur essendo lui del tutto negativo ai test del Covid-19. Spiega il Messaggero, al netto delle polemiche e degli scontri diplomatici, quali siano le regole “di ingaggio” per il rientro di Niccolò: «Il ragazzo se non avrà la febbre, una volta, in Italia, dovrà comunque affrontare un periodo di isolamento al Celio; altrimenti verrà ricoverato direttamente all’istituto di Malattie infettive Spallanzani. Le sue condizioni, tuttavia, stanno migliorando e il passare del tempo dovrebbe contribuire a fare andare via la febbre».