L'indagine
Arzachena, botte all'asilo: nuove accuse, si riapre il caso
Nuovi episodi contestati all'educatrice denunciata
by Andrea BusiaBambini picchiati e umiliati, trattati in modo brusco e denigrante, svegliati e sgridati con urla e imboccati a forza, sino all'agosto del 2018, in qualche caso puniti senza alcun motivo e maltrattati al punto da provocare pesanti reazioni, come conati di vomito.
È il quadro che emerge dal capo d'imputazione dell'avviso di concluse indagini che riapre clamorosamente il caso dei presunti maltrattamenti, avvenuti nell'asilo nido comunale di Arzachena. Clamorosa riapertura del caso perché la Procura di Tempio aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo aperto a carico di una educatrice e della responsabile della cooperativa che sino al 2019 ha gestito l'asilo comunale. Ma il pm Nadia La Femina, dopo avere ereditato l'indagine, non solo ha comunicato al gip la revoca della richiesta di archiviazione, ma adesso ha firmato il nuovo avviso che amplia notevolmente il quadro accusatorio e individua nuovi episodi contestati all'educatrice denunciata.
Infatti il numero delle presunte vittime dei maltrattamenti passa da quattro a venticinque, si tratta dei bambini, da otto mesi a due anni di età, affidati alla struttura comunale quando il personale del Commissariato di Porto Cervo sistemò le telecamere nelle aule. Tra le parti lese risulta anche il Comune di Arzachena che tramite l'avvocato Stefano Forgiarini si era opposto alla archiviazione e da tempo ha interrotto i rapporti con la coop dalla quale dipende l'educatrice indagata.
Ma la riapertura del caso è arrivata soprattutto dopo le iniziative delle avvocate delle famiglie dei piccoli, Maria Giovanna Poggi, Domenica Gala e Agostina Pileri, attive da mesi per tutelare gli interessi dei minori. La Procura dei Tempio chiama in causa anche la responsabile della coop che gestiva l'asilo per omessa denuncia. Le due indagate, assistite da Egidio Caredda, Jacopo Merlini e Roberto Diomedi, respingono tutte le contestazioni