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(Foto: Mit News)

Il pannolino smart del Mit che avverte quando è sporco (e costa solo 2 cent in più)

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Il chip Rfid interno è alimentato quando il bambino fa la pipì, che reagisce con l'idrogel interno

L’idea di un pannolino smart che segnali tempestivamente quando necessita di essere sostituito non è certo una novità. Tuttavia, c’è un grande problema per queste varianti tecnologiche di un bene di prima necessità per i neonati ovvero un costo sensibilmente più alto e un funzionamento che prescinde da alcuni componenti poco comodi e efficienti.

Per questo motivo è intervenuta una delle massime autorità in campo tecnologico come il Mit, il Massachusetts Institute of Technology, di Boston con un progetto che sfrutta un chip Rfid incorporato all’interno dei pannolini per un prezzo irrisorio e che non necessita altro che lo stesso sporco per attivarsi.

Come funziona? Il bambino veste il pannolino smart, fa i propri bisogni, il chip viene attivato e invia un segnale a un ricevitore nei paraggi e così si procederà al cambio. Due i vantaggi evidenti di questa idea: il basso costo e una semplicità massima dei componenti. Il team che ha lavorato al progetto è composto dai ricercatori Pankhuri Sen, Sai Nithin R. Kantareddy, Rahul Bhattacharyya, Sanjay E. Sarma e Joshua E. Siegel.

Secondo quanto rivelato dal Mit, infatti, il chip costerà appena 2 centesimi di dollaro (circa 1,8 centesimi di euro) per pannolino, rendendolo ideale per un qualcosa che è inevitabilmente usa e getta. Al contempo, verrà inserito all’interno dello speciale idrogel che contiene i bisogni e che farà da “attivatore” al momento opportuno.

L’idrogel va infatti ad espandersi quando inumidito, rendendosi più conduttivo così da alimentare a sufficienza il tag rfid interno. Il segnale sarà dunque inviato senza fili a una distanza massima di un metro a un apposito lettore, senza chiedere batterie aggiuntive. Va da sé che il lettore rfid dovrà essere piazzato vicino alla culla oppure spostato nei pressi del bambino e al contempo connesso alla rete wifi di casa (o all’hotspot dello smartphone) così da rendere la comunicazione in tempo reale pronta ed effettiva.

Come già anticipato, non è la prima idea di pannolino smart, che infatti ha visto un colosso del settore come Pampers già impegnata con gli ottimi Lumi e stesso dicasi di Huggies. Tuttavia la proposta del Mit non necessita di un sensore rimovibile (e lavabile, ovviamente) bluetooth di dimensioni non compatte e soprattutto abbatte i costi.

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