Sahel, missione militare in aiuto di Parigi. Scordando gli schiaffi in Libia..
Macron chiede aiuto all'Italia. Roma si mette subito a disposizione nonostante i colpi bassi di Parigi in Libia: in cambio meno migranti
Sahel, missione italiana per aiutare Macron: in cambio meno migranti
“Intendiamo incrementare la nostra presenza in Sahel dove si assiste ad una recrudescenza del terrorismo di matrice confessionale, i cui effetti sono fortemente interconnessi con lo scenario libico”. Queste le parole del ministro della Difesa Lorenzo Guerini in Parlamento. Dunque l’Italia corre in soccorso dei galletti. Si perché la Francia opera nella zona da tempo e ha molti interessi nel territorio delle sue ex colonie. Anche se promuove l'operazione, parlando esclusivamente di contrasto alla galassia jihadista. Il che è vero: è il nuovo e terribile fronte nella lotta al terrorismo globale. Ma la Francia non si trova solo lì per quello.
E da sola la Francia non ce la fa più. Ma nonostante Parigi porti avanti una politica estera che ci contrasta, come nella partita libica (dove Macron sostiene il generale Haftar, rivale di al-Sarraj, capo del governo riconosciuto dall’Onu e sostenuto da Roma) noi battiamo i tacchi e ci mettiamo sugli attenti. Come contropartita pare che Macron abbia assicurato di farsi carico di parte del flusso di migranti in arrivo dal Mediterraneo.
Sahel, Italia già presente in Niger e Mali
Parigi è molto esposta nel Sahel. Ha una missione con 4500 soldati, aerei, droni. Un’operazione di guerra vera e propria. Come scrive La Stampa, ingaggiano continui combattimenti contro gruppi terroristici islamisti. Allo stesso tempo, supportano la nascita di una sorta di esercito comune tra i 5 Paesi dell’area (Burkina Faso, Niger, Mauritania, Ciad e Mali). Lo sforzo, però, sta costando troppo a Parigi, sia in termini di uomini che di soldi. Il nostro Paese da qualche tempo è presente in centro Africa: c’è una missione nazionale di addestratori in Niger e un distaccamento di ufficiali in Mali, presso una missione dell’Onu , infine anche una missione europea.
Da ora in poi il nostro impegno sarà anche quello di una cooperazione militare con il Burkina Faso, dove garantiremo istruzione e aiuti alle forze di sicurezza. A Guerini, sempre come riferisce La Stampa, è arrivata una telefonata della collega francese Florence Parly, da cui è emersa “una convergenza di vedute” in merito al Sahel. Ugualmente ne hanno parlato Luigi Di Maio e il suo omologo Jean-Yves Le Drian. Il generale italiano Claudio Graziano, già Capo di stato maggiore della Difesa, e ora presidente del Comitato militare della Ue nonché consulente militare dell'Alto Rappresentante, sta sondando i 27 Capi di stato maggiore per verificare quale potrebbe essere la risposta su una eventuale missione europea nel Sahel.