Arrestati i garanti della pace mafiosa a Ostia

L'accordo in un ristorante di Grottaferrata. Il clan Spada rappresentato da un Casamonica e un legale (finiti in carcere), per il clan Esposito c'era Diabolik, poi freddato in un parco romano

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Antonio Masiello via Getty Images

I finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell’operazione “Tom Hagen” stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Salvatore Casamonica (esponente apicale del clan, attualmente sottoposto al 41-bis, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere) e di un avvocato del Foro di Roma (ai domiciliari), Lucia Gargano, entrambi indagati per il reato di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso.

I due, in concorso tra loro e con Fabrizio Piscitelli alias ‘Diabolik’ - il noto capo ultrà ucciso il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti - secondo gli investigatori hanno “contribuito concretamente al perfezionamento di un accordo finalizzato a stabilire la pace fra il clan mafioso Spada e un altro gruppo criminale operante a Ostia capeggiato da Marco Esposito detto ‘Barboncino’, contribuendo, in tal modo, a conservare la capacità operativa degli stessi Spadà. Il provvedimento è stato emesso dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della capitale.

Le indagini si sono sviluppate nello stesso contesto investigativo delle precedenti operazioni delle Fiamme gialle (“Brasile Low Cost” e “Grande Raccordo Criminale”), grazie alle quali sono stati arrestati per reati di narcotraffico, oltre a Salvatore Casamonica, Dorian Petoku, Tomislav Pavlovic, Fabrizio Fabietti e altre 51 persone. Monitorando sul territorio l’evolversi di diverse trattative criminali, i finanzieri e i loro undercover hanno intercettato, in presa diretta, Salvatore Casamonica e “Diabolik” mentre concordavano la pax mafiosa tra il clan Spada e il sodalizio facente capo ad Esposito. Per siglare e mantenere l’accordo, i due “garanti” avevano però bisogno del supporto di un professionista quale trait d’union con libertà di movimento, credibile agli occhi degli altri criminali e con possibilità di accesso alle aule di Tribunale e agli istituti carcerari. Il 13 dicembre 2017, il legale è arrivato in un ristorante a Grottaferrata dove, di lì a poco, sarebbe iniziata la riunione illecita.

Monitorando sul territorio l’evolversi di diverse trattative criminali, i finanzieri e i loro undercover hanno intercettato, in presa diretta, Salvatore Casamonica e ‘Diabolik’ mentre concordavano la pax mafiosa tra il clan Spada e l’organizzazione che fa capo a Barboncino. Per siglare e mantenere l’accordo, i due ‘garanti’, che intercettati dicono “io e te ci stiamo mettendo in mezzo per fare da garanti eh!...”, avevano però bisogno del supporto di un professionista quale trait d’union con libertà di movimento, credibile agli occhi degli altri criminali e con possibilità di accesso alle aule di Tribunale e agli istituti carcerari.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 13 dicembre 2017, l’avvocato Lucia Gargano è giunta in un ristorante a Grottaferrata (Roma) dove, di lì a poco, sarebbe iniziata la riunione illecita, a cui erano presenti anche Salvatore Casamonica e Fabrizio Piscitelli, suscitando lo stupore di uno dei presenti, che intercettato dice: “Ho paura di tutti questi delinquenti che stanno a questo tavolino; l’avvocato, mamma mia che coraggio che ha! Mamma mia, in mezzo a tutti questi scatenati”.

Ma, come riporta il gip di Roma nell’ordinanza, “la presenza dell’avvocato non era affatto casuale”, tant’è che Casamonica e ‘Diabolik’ iniziavano a parlare della necessità di avviare il processo di pacificazione fra le due fazioni egemoni nel territorio di Ostia solo quando il professionista giunge nel locale.

“Salvatore Casamonica e l’avvocato Lucia Gargano ricoprivano il ruolo di plenipotenziari del clan Spada con lo scopo, poi realizzato, di porre fine agli atti intimidatori perpetrati nei confronti del sodalizio, mentre Fabrizio Piscitelli rappresentava gli interessi del gruppo capeggiato da Marco Esposito detto Barboncino”. E’ quanto scrive il gip Corrado Cappiello nell’ordinanza cautelare con cui ha disposto i domiciliari per il penalista ed emesso una ordinanza cautelare in carcere per Salvatore Casamonica, già detenuto. Ai due la Procura contesta il reati di concorso in associazione a delinquere di stampa mafioso.
Secondo il magistrato Gargano “svolgeva il ruolo fondamentale di trait d’union tra Carmine Spada detto Romoletto e Fabrizio Piscitelli (ucciso il 7 agosto a Roma), i quali non potevano incontrarsi perché il primo era sottoposto ad obbligo di dimora nel comune di Roma e il secondo a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Grottaferrata”.