Ricerca, smart-packaging contro la contaminazione da insetti
Progetto guidato da Laboratorio Nest della Scuola Normale di Pisa
Roma, 14 feb. (askanews) – Sviluppare imballaggi funzionali innovativi (“smart packaging”) da utilizzare nei settori dell’alimentare e della manifattura del tabacco contro la contaminazione da alcune specie di insetti, ad esempio il Lasioderma Serricorne. Questo l’obiettivo del progetto di ricerca denominato “BBxP (Beetle Barrier for Paper)”, della durata di tre anni di cui il Laboratorio NEST della Scuola Normale Superiore è capofila e l’azienda LMPE di Capannori partner, in collaborazione con il Comune di Capannori e il centro per l’innovazione LUCENSE, finanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Lo sviluppo – spiega SNS – inizierà mediante test di laboratorio, in cui le avanzate conoscenze del NEST nel campo di ricerca delle nanotecnologie verranno combinate con la pluriennale esperienza dell’azienda LMPE (Laboratorio Materiali Polimerici Ecocompatibili srl) sui polimeri sostenibili e con le competenze del “Laboratorio Centro Qualità Carta di LUCENSE” per la parte relativa al substrato di carta per il packaging. Nel corso di tre anni, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Capannori, si arriverà all’ottenimento di prototipi industrializzabili sui quali verranno testate le proprietà di “barriera”.
Insetti come il Lasioderma Serricorne, che infestano derrate alimentari come frutta secca, farine, spezie, tessuti, semi di varie piante, camomilla, pesce secco, e prodotto quali carta, tabacco e cellulosa, attualmente vengono debellati o con l’uso di insetticidi, o con l’utilizzo di trappole per attirare i coleotteri maschi e diminuire la quantità di larve. Entrambi metodi presentano notevoli aspetti negativi, il secondo perché non risolutivo, il primo per la presenza di sostanze pericolose per la salute umana.
Il metodo alla base del progetto, coordinato dal Prof. Luigi Rolandi (Direttore del NEST), prevede invece lo sviluppo di un materiale nanostrutturato bifunzionale che unisca all’effetto dissuasivo dovuto alla presenza di sostanze di origine naturale opportunamente confinate negli strati del materiale (es. insetticidi naturali, feromoni, repellenti), un’efficace barriera fisica contro le larve, i cui denti sono in grado di superare la maggior parte dei materiali utilizzati attualmente per il packaging.
Le attività verranno svolte sia presso i laboratori del Parco Scientifico di Capannori, che ha anche “facilitato” la collaborazione tra i partner, e nei quali ha sede l’azienda LMPE, sia nella sede del laboratorio di nanotecnologie del NEST di Pisa, presso la Scuola Normale Superiore.
L’approccio multidisciplinare del progetto “BBxP”, che potrebbe ottenere i primi risultati interessanti già nel corso del 2020, permetterà di mettere a sistema le diverse competenze che caratterizzano i settori di eccellenza della manifattura toscana (filiera della carta, alimentare, ecc.) offrendo così una ricaduta trasversale e sinergica per la provincia di Lucca e per tutto il territorio toscano.