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Nell’app di incontri Once arrivano i gattini contro le foto di nudo indesiderate

L’applicazione di “slow dating” propone un sistema che, sfruttando l’intelligenza artificiale, sostituisce automaticamente le immagini esplicite con gli animaletti

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Se non basta San Valentino, a proteggerci da incontri spiacevoli e foto esplicite nelle app di incontri, provvederanno i gattini. L’idea è di Once, l’applicazione dello “slow dating”, selezionando per i propri utenti solo quelli che pensa possano essere i “match”, gli incontri migliori (ogni giorno, a mezzogiorno), invece di promuovere l’ottica dello swipe, il movimento che ti fa selezionare candidati e candidate scorrendo il dito a destra o a sinistra dello schermo, guardandone le foto.

Per evitare agli iscritti messaggi e contenuti inappropriati nelle chat, Once ha sviluppato una nuova funzione – disponibile in Italia dalla fine di febbraio – basata su un sistema di intelligenza artificiale che sostituirà le foto di nudo con immagini di gattini. E se le foto ricevute fossero desiderate, ogni utente sarà libero di sbloccare la funzione e vedere la foto originale. Il tema su cui l’applicazione vuole sensibilizzare è, ovviamente, il consenso.

In una recente ricerca condotta per l’azienda da YouGov, infatti, sono emersi dati disarmanti in tal senso: il 51% delle donne tra i 18 e i 35 anni ha spiegato di aver ricevuto contenuti espliciti non richiesti, tra cui foto di nudo o di natura sessuale. Nel pubblico maschile, la percentuale esposta a questi atteggiamenti scorretti è del 28%.

Il problema non sono solo i contenuti sessuali, ma anche gli atteggiamenti aggressivi: il 45% delle donne italiane al di sotto dei 35 dichiara di essere stata oggetto di messaggi aggressivi (insulti o minacce) nella propria esperienza con le tradizionali app di dating (lo stesso vale per il 16% degli uomini). 

Ed è proprio la Ceo di Once, Clémentine Lalande a chiedere alle altre applicazioni di fare rete sul tema dei contenuti indesiderati: “Lancio un appello alle altre app di dating e spero che l’intero settore si mobiliti in favore di un ‘dating detox’. È impensabile che nel 2020 gli utenti, in modo particolare le donne, siano costretti a sopportare atteggiamenti degradanti o umilianti mentre cercano una grande storia. Per questo la nostra visione è che meno sia meglio. Del resto, si sa, le cose belle richiedono tempo”. 

Dopo la crisi del modello promosso dai social – sfociato con gli scandali sulle grandi fughe di dati e la presa di posizione di molti fondatori della rete per un nuovo modello d’uso di internet – sembra che anche il meccanismo delle dating app inizi a scricchiolare. Il 30% degli utenti, secondo la ricerca, sceglie se scartare un potenziale partner tra i 5 e i 10 secondi di tempo, ma uno su dieci confessa di impiegare anche meno di 2 secondi. 

A questo corrisponde una maggiore incidenza di match? Tutt’altro: il 45% delle donne

confessa di trovare meno di dieci profili interessanti a settimana. E nella fase della conversazione può andare anche peggio: un uomo su cinque

confessa di avere copiato e incollato lo stesso messaggio a più profili per risparmiare tempo e avere più opportunità di fare incontri. 

Nel frattempo, pur ammettendo di essere insoddisfatti dalle tradizionali app di dating, più della metà degli utilizzatori italiani (il 55%) trascorre fino a due ore al giorno in cerca di profili interessanti o chattando sull’app che predilige. Anche, o ancora di più, a San Valentino.