I cloud di Oracle e di Microsoft ora offrono l'interoperabilità anche in Europa

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Dopo che Microsoft e Oracle hanno reso possibile l'interoperabilità fra i rispettivi ambienti cloud di negli USA è il turno dell'Europa. Anche nel vecchio continente le imprese potranno interagire senza soluzioni di continuità con le due piattaforme

Durante l'OpenWorld London, Oracle ha annunciato l'estensione della sua partnership con Microsoft, inaugurando ad Amsterdam un nuovo nodo per l'interconnessione fra i cloud delle due aziende. Ora gli utenti potranno spostare dati e carichi di lavoro su entrambe le piattaforme, rimanendo all'interno della giurisdizione europea, un aspetto chiave per il rispetto delle norme GDPR.

Cosa cambia con l'interconnessione fra i cloud di Oracle e Microsoft?

Ogni cloud ha la sua specificità e molte aziende non si limitano ad appoggiarsi a una piattaforma, ma suddividono i loro dati e worlkload su più servizi, costruendo piattaforme di tipo multi-cloud che comunicano fra loro. Un tipico scenario è quello di applicazioni eseguite sul cloud Microsoft Azure che si appoggiano all'Oracle Autonomous Database o a Exadata su Oracle Cloud Infrastructure. Uno scenario differente dal cloud ibrido, dove invece si utilizza un mix di server cloud e on-premise. 

L'interoperabilità fra i cloud delle due aziende garantisce non solo una maggiore flessibilità, ma anche una maggior semplicità di utilizzo, grazie alla gestione integrata dell'identità e degli accessi, che evita ai clienti di complicarsi la vita con la gestione di ulteriori password per accedere alle risorse cloud. Sotto il profilo delle prestazioni, va segnalata la bassa latenza nella comunicazione fra le due architetture. Un aspetto confermato anche da una serie di test eseguiti da Accenture

Mark Carleton, responsabile di MESTEC, azienda che realizza soluzioni per il settore manifatturiero, sostiene che grazie a questa soluzione la sua azienda potrà ridurre del 50% i costi per la gestione dell'infrastruttura e allo stesso tempo un aumento delle prestazioni del 500%.  

"Il nostro nuovo centro di interconnessione ad Amsterdam è una notizia positiva per molte aziende che si affidano al software di entrambe le società, perché non solo permette loro di condividere le applicazioni ma renderà più facile e veloce l'esecuzione di una combinazione di software Oracle e Microsoft" - ha spiegato Andrew Sutherland, SVP EMEA Oracle Cloud - "Potranno infatti suddividere i carichi di lavoro in base alle necessità nel nostro enterprise cloud. Continuiamo a fornire una connettività di rete altamente affidabile e quindi un servizio clienti e un supporto di prim'ordine. che è proprio ciò che le imprese si aspettano”.

Il prossimo passo? Estendere l'interconnessione diretta in altre regioni sia in Europa, sia in Asia, sia in USA, dove sono nati nel 2019 i primi centri di interconnessione fra i due cloud.