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(foto: Pierre Suu/Getty Images)

In Antartide per la prima volta si sono superati i 20 gradi centigradi

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Dopo la notizia dei 18,3°C toccati lo scorso 6 febbraio, una nuovo rilevamento fa registrare 20,75 °C a Seymour Island, in Antartide. Si tratta della temperatura più alta mai osservata nel continente, che supera di quasi un grado il precedente record del 1982

Per la prima volta in Antartide la temperatura ha superato i 20 gradi. Lo ha annunciato il ricercatore brasiliano Carlos Schaefer, che ha rilevato il dato di 20,75 °C nella stazione di monitoraggio su Seymour Island. Quello che consideriamo nel nostro immaginario il continente del ghiaccio sembra dunque destinato a cambiare faccia. Solo pochi giorni fa infatti, era già circolata la notizia di un altro record: nella stazione argentina di ricerca di Esperanza il termometro aveva segnato 18.3 gradi centigradi: si trattava già allora di un primato assoluto di caldo nella penisola continentale antartica, normalmente più fredda delle isole.

Tuttavia, Schaefer ha sottolineato che questo dato “non fa tendenza dal punto di vista del cambiamento climatico, perché si tratta di un caso isolato”. Ad ogni modo, il fatto che sul continente dei ghiacci sia stata registrata una temperatura così mite non può che far riflettere sulle conseguenze climatiche. E, anche se il dato dovrà ora essere confermato dall’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo), la tendenza è piuttosto chiara: qualcosa sta cambiando in maniera radicale.

Come riporta il Guardian, i 20.75 gradi registrati a febbraio 2020 superano di quasi un grado il precedente primato di caldo dell’estate antartica, registrato nel 1982 sull’isola di Signy (all’epoca la temperatura raggiunse 19,8 gradi centigradi). Un evento eccezionale, quindi, anche per gli esperti che l’hanno documentato hanno definito la temperatura “incredibile e anormale” per il continente. “Stiamo assistendo alla tendenza al riscaldamento in molti dei siti che stiamo monitorando, ma non abbiamo mai visto nulla di simile”, ha affermato Schaefer, che sta lavorando su Terrantar, un progetto del governo brasiliano che monitora l’impatto dei cambiamenti climatici sul permafrost e sulla biologia in 23 siti nell’Antartico.

Quali saranno le conseguenze di questo caldo?

Secondo il Wmo, le temperature nel continente antartico sono aumentate di quasi tre gradi centigradi negli ultimi 50 anni e circa l’87 per cento dei ghiacciai lungo la costa occidentale ha cominciato a sciogliersi. Un processo, secondo il Wmo, che è accelerato negli ultimi 12 anni a causa del riscaldamento globale. Si capisce, quindi, come l’aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai possano portare a un innalzamento del livello del mare, con conseguenze disastrose in molte parti del mondo. A tal proposito, uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del New South Wales a Sydney ha analizzato come 120mila anni fa, durante l’ultimo periodo interglaciale, si era verificato un aumento delle temperature degli oceani che aveva portato allo scioglimento di massa della calotta glaciale antartica e a un sollevamento di ben tre metri del livello dei mari: è ciò a cui rischiamo di andare incontro?