Primo contatto con la EOS 850D. Buona reflex, ma è meglio comprare la EOS RP
Canon ha annunciato oggi, insieme alla EOS R5, anche la nuova EOS 850D. Una reflex, anche ben fatta, che si posiziona subito sotto la 90D. Se guardiamo però al costo, è davvero difficile consigliarla. Meglio la EOS RP.
by Roberto PezzaliCanon EOS 850D è la nuova reflex di Canon. Una macchina che serviva, probabilmente perché Canon si è resa conto che, nonostante gli investimenti fatti sul sistema EOS R, ci sono molti utenti consumatori che continuano ad essere convinti che la reflex sia meglio della mirrorless e vogliono una reflex.
Visto le specifiche della EOS R5, viste le EOS R e visto anche cosa offre la concorrenza oggi, è davvero difficile consigliare ancora una reflex, soprattutto se si guarda al prezzo. La Canon EOS 850D sarà disponibile a partire dal 30 aprile al prezzo suggerito di 949 euro per il solo corpo macchina, con obiettivo EF-S 18-55mm a 1.049 euro e con l’EF-S 18-135mm al prezzo suggerito di 1.359 euro.
Oggi una EOS RP solo corpo si trova più o meno a questo prezzo, ed è una full frame eccezionale che permette davvero di spingere al massimo sulla fotografia vera. Con il nuovo kit che arriverà, dove la EOS RP sarà abbinata alla nuova ottica del sistema RF “low cost”, probabilmente tra una EOS RP in kit e una EOS 850D, il divario non sarà così netto.
La EOS 850D è ben fatta, ma ha sempre quel sapore di vecchio che ormai accompagna le reflex consumer, e Canon come sappiamo su questo livello di macchine non è troppo di manica larga per non andare a comprimere la gamma.
Sulla 850D la ripresa 4K si ferma a soli 24 e 25p (con crop), nonostante il processore Digic 8 possa fare di meglio, il sensore è il classico 24 megapixel dual pixel APS-C già visto su tantissime altre macchine della casa giapponese e la presa USB è ancora la vecchia USB micro, retaggio del passato.
Tra le novità rispetto al modello passato la tecnologia di messa a fuoco automatica (AF) Intelligent Tracking (iTR) ottenuta tramite il nuovo esposimetrico da 220.000 Pixel RGB+ IR, che rende possibile anche il rilevamento del volto nel mirino ottico. Lo aveva la 90D, lo eredita la 850D. In modalità Live View c’è invece l’autofocus con rilevamento dell’occhio, anche lui ereditato dagli altri modelli.
La raffica è pari a 7 fps, il sistema autofocus a 45 punti quando ovviamente non si usa il Live View, in quel caso interviene il Dual Pixel.
Una macchina nata per l’utilizzo anche per il mondo social: permette di registrare i video in verticale e grazie al Wi-Fi e al Bluetooth integrati video e foto possono essere condivisi all’istante su un dispositivo portatile. Leggera, con una buona ergonomia, la EOS 850D mantiene il monitor orientabile e una classica disposizione dei tasti “Canon”, anche se qualche ghiera è stata rivista per migliorare ulteriormente l’autonomia.
Chi la compra si porta a casa un’ottima macchina. Ma siamo certi che dopo qualche mese, se si appassiona alla fotografia, questa 850D potrebbe stare stretta. Una EOS RP, invece, sarebbe l’inizio di una nuova vita.