Verso la Milano Digital Week: la gig economy fa bene al lavoro?
by Michele ChiccoSono efficienti e piacciono ai consumatori; contribuiscono ad aumentare l'occupazione, ma c'è la necessità di avere regole comuni per rispettare la concorrenza. Sono le piattaforme della gig economy, uno dei grandi temi della prossima Digital Week milanese
Hanno un impatto crescente sul mondo del lavoro complessivo e sono molto utilizzate dai consumatori perché abbattono le barriere e sono efficienti. Sono le piattaforme della gig economy – uno dei grandi temi della prossima Milano Digital Week, che animerà il capoluogo lombardo dall’11 al 15 marzo prossimi – per come le vede l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel report Gig economy platforms: Boon or bane? l’ente internazionale spiega che il settore impiega tra l’1 e il 3% degli occupati (a seconda dei paesi, Italia al 3%) e ha un effetto positivo sul numero complessivo dei lavoratori.
Le piattaforme digitali di intermediazione creano opportunità di impiego per chi è momentaneamente fuori dal mercato del lavoro, ma è necessario l’intervento dei policy maker per regolamentare il servizio: le priorità sono proteggere i lavoratori e i consumatori, creando un level-playing-field nel quale possano competere alla pari business tradizionali e attività innovative.
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La terza edizione della Milano Digital Week, di cui Wired è media partner, si terrà tra 11 e 15 marzo 2020. Per maggiori informazioni su ospiti e programma potete consultare il sito ufficiale.