Roma: Raggi prepara il bis da sindaco ma con una lista civica. Il patto col Pd
Voci interne M5S: “Virginia organizza il suo secondo mandato”. La strategia è arrivare al ballottagio e fermare Lega e Fratelli d'Italia
di Fabio Carosi
Virginia Raggi non ha nessuna intenzione di mollare e, non solo arriverà alla fine naturale del suo mandato da sindaco di Roma, ma prepara al bis.
“Si candiderà ancora perché il suo lavoro in città non è finito”, sussurrano voci interne al Movimento ma la vera sorpresa è la soluzione che l'avvocato Raggi adotterà per non incorrere nel divieto del secondo mandato: sarà a capo di una lista civica “Virginia Raggi per Roma” così da metterci la faccia e chiedere ai romani un secondo mandato, forte anche del supporto del Movimento dopo la svolta in Umbria che ha segnato l'appoggio per le civiche.
Pd e M5S per impedire la vittoria a Roma di Fdi e Lega
Con un trucco da politica navigata, cambia lo scenario pre elettorale che si andava configurando per Roma, con il Pd e il centrodestra di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia pronti a dare battaglia all'ultimo voto per riconquistare la Capitale. Dunque, se le anticipazione dovessero essere confermate, nel 2021 sulla scheda elettorale potrebbe sparire il simbolo e il candidato dell'M5S, sostituito da una civica del sindaco che però piace anche al Pd che avrebbe un'arma in più per arrivare al ballottaggio e, in simbiosi politica con Raggi, escludere addirittura il centrodestra dal ballottaggio. Se dovesse andar male ad uno dei due finti litiganti, ecco la seconda via d'uscita: al ballottaggio uno dei due appoggerà l'altro in configurazione anti-destra. E i numeri dicono che il piano Pd-Raggi-M5S potrebbe anche funzionare. Insomma, un doppio carpiato pur di non consegnare Roma al duo Salvini-Meloni e la santificazione della strategia potrebbe avvenire dopo i risultati delle prossime regionali, in cui sarà chiaro se la perdita di voti del Movimento sarà arginata o se sarà vera emorragia.
Il passaggio delle suppletive
Dal canto suo il Pd, l'accordo lo ha già sottoscritto con la candidatura scontata del ministro Gualtiero e lo sparring partner Rossella Rendina, le cui possibilità di successo sono più o meno pari a quelle di fermare lo scioglimento dei ghiacciai entro i prossimi 10 anni.
La exit strategy di Raggi
E se l'accordo dovesse saltare? Niente paura. Raggi ha la sua exit strategy che la vedrebbe candidata al Senato, un po' perché un posto ad un ex sindaco non si nega mai; molto perché al riparo da eventuali strascichi giudiziari della sua consiliatura. Come direbbe il magistrato Alfonso Sabella, “una seggiola ad culum parandum”.