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“Grazie Roma”. La festa in ospedale dei cinesi dimessi

Quarantena finita, liberi i venti compagni dei due coniugi infetti

Nel momento degli abbracci di addio, con il motore del pullman acceso e i bagagli caricati, poche parole sono bastate a uno dei 20 turisti cinesi per descrivere a medici e infermieri dello Spallanzani lo strano viaggio appena concluso: «È stata un’esperienza straordinaria». E in effetti, per chi era partito con l’idea di visitare Firenze, Roma e altre località italiane, trovarsi chiuso due settimane in un ospedale con la paura di aver preso il coronavirus deve essere stata una prova fuori dal normale.

"Abbiamo cercato di rispettare la loro cultura, anche se in una situazione difficile, quella dell'isolamento - ha detto la caposala del reparto - ce l'abbiamo messa tutta e si è creato anche un forte legame di amicizia". A migliorare i rapporti hanno contribuito la convenzione con un ristorante cinese che ha assicurato ai bambini, stanchi della nostra cucina, i piatti di casa.